Lo scorso 28 dicembre l’Anci di Basilicata in un direttivo ha posto l’attenzione sulla situazione del Sistema Sanitario Regionale, in particolare sull’erogazione dei Servizi ai Cittadini e Cura delle Persone, del reddito Minimo Inserimento (RMI) e Tirocini Inclusione Sociale (TIS) in favore dei nuclei familiari svantaggiati. Ma i punti di maggiore discussione sono stati quelli riguardanti l’autonomia Differenziata e l’attuazione PNRR da parte dei Comuni. Il presidente Anci di Basilicata, Andrea Bernardo, già sindaco di Colobraro piccolo borgo materano, in questo ultimo anno ha lavorato per studiare azioni concordate e condivise tra i comuni con l’obiettivo di creare condizioni di rilancio della Lucania.
Resta un interrogativo vivo per un problema attuale della Basilicata: la Sanità. La situazione sanitaria in Basilicata non vive giorni migliori; il sistema è quasi al corto circuito per quanto riguarda soprattutto l’erogazione dei servizi ai cittadini e le cure alle persone. Molti sindaci cercano di difendere i propri presidi. Il caso di Policoro e dello sciopero dei sindaci del territorio. L’Anci cosa propone?
L’Anci ha soprattutto chiesto il potenziamento delle strutture sanitarie esistenti ed il rafforzamento della medicina territoriale che gravita sui medici di medicina generale, i poliambulatori presenti in tantissimi Comuni e i distretti sanitari, al fine di garantire l’effettiva erogazione dei servizi a tutti i cittadini e la cura delle persone.
Riguardo la difesa dei presìdi?
La Giunta regionale a fine dicembre ha approvato un Piano di riordino dell’assistenza territoriale, che ha visto Anci ed i Sindaci, difendere i presìdi ed evitare una drastica riduzione dei distretti sanitari (distretti che son passati da 9 a sei, ma tre sono rimasti di secondo livello) e degli ambiti socio-assistenziali (che si volevano ridurre a 6, ma sono rimasti 9 e fatti giustamente coincidere con i territori dei distretti),il che avrebbe inevitabilmente depotenziato e non di certo rafforzato la medicina territoriale. Il Piano, com’è noto, prevede anche la realizzazione, grazie ai fondi del PNRR, di alcune importanti strutture sanitarie, come gli Ospedali e le Case di Comunità, che tuttavia non vedranno la luce prima del 2025/2026, per le quali abbiamo chiesto che, sin d’ora, vengano trovate le risorse necessarie nella programmazione regionale 2023/2025.
Lavoro, spopolamento infrastrutture. Quale la priorità iniziale per il nuovo anno. Su questi temi l’Anci da tempo si batte in prima persona.
Il lavoro ovviamente è una priorità. La richiesta che abbiamo rivolto alla Regione ai tavoli preposti è quella di rivedere profondamente la formazione, il cui sistema è peraltro fermo da qualche anno e far sì che avvenga in settori ove effettivamente vi sia una potenziale offerta di lavoro e non con corsi a solo vantaggio delle società di formazione. Per le infrastrutture la Basilicata ha un buon sistema viario con i due raccordi autostradali sulle litoranee e tante arterie a scorrimento veloce (Basentana, Bradanica, Valdagri, Sinnica, Saurina, Sarmentana, Ofantina, Potenza/Melfi, Matera/Ferrandina, Matera/Metaponto, eccetera); di certo mancano delle trasversali che colleghino le predette arterie e sicuramente la Potenza-Melfi e la Matera-Ferrandina andrebbero raddoppiate. Per lo spopolamento
di converso, vi è un nuovo fenomeno che morde e contribuisce gravemente allo spopolamento, non solo della Basilicata ma di tutt’Italia, ovvero la denatalità ed il conseguente saldo negativo nati-morti. Fenomeno che i dati statistici ci dicono peggiorerà sempre di più, che potrebbe essere contrastato solo da effettive e lungimiranti politiche di accoglienza dei migranti e non certo dai respingimenti.
Un pensiero va rivolto all’autonomia differenziata. C’è un documento approvato lo scorso 5 gennaio dal direttivo Anci. Cosa non va nella proposta del governo e cosa si deve fare perché le Regioni, Province e Comuni possono trovare maggior impulso nella gestione dei propri territori?
Gli enti locali devono cercare di creare maggiore sinergia tra loro, anche attraverso unioni dei Comuni, nonché coi privati, seppure in molti territori vi è un settore produttivo-imprenditoriale debole o inesistente, peraltro gli investitori/imprenditori esterni, salvo nelle aree già vocate turisticamente o produttivamente, non trovano convenienza a venire in Basilicata, considerato lo scarso numero di abitanti ed il basso reddito pro-capite.
Pnnr. Si è detto che a fatica i Comuni sono riusciti a realizzare dei progetti ora manca lo strumento che permette di accedere ai finanziamenti. Si è chiesto l’aiuto della Regione con i suoi tecnici. Crede che sia sufficiente oppure è necessario qualcosa di più concreto. Alla fine quanto è convinto che arriveranno e saranno ben spese queste risorse?
I Comuni lucani hanno brillato, salvo pochi che purtroppo si sono trovati senza personale, hanno vinto la sfida del PNRR presentando un numero notevolissimo di progetti, per dieci volte l’ammontare delle risorse disponibile e in tantissimi sono stati finanziati. Le risorse sono già in arrivo e certamente verranno ben spese e potranno creare tante opportunità di lavoro e contribuire alla crescita socio-economico-culturale di tanti Comuni. Di certo, non sarà facile, contemporaneamente, preparare altri progetti da candidare alla programmazione europea.