Rischio chiusura per il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano. Il sindaco Giovanni Setaro scrive al Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, al sottosegretario Sgarbi e al direttore generale Musei Osanna manifestando una seria preoccupazione (nella lettera si parla di “vivissima preoccupazione”) per la eventualità della chiusura. Il Museo, restaurato dopo il terremoto del 1980, che si trova nella parte alta del paese di Muro Lucano possiede un’esposizione che si articola su tre piani all’interno del seminario vescovile; una struttura che assieme al vicino castello, alla Cattedrale, l’Episcopio e la Curia, rappresenta un unico corpo monumentale che presiede la parte alta del paese. Punto di riferimento della storia antica dell’intero comprensorio territoriale della Basilicata Nord-Occidentale, confinante, tra l’altro, con le limitrofe regioni Puglia e Campania.
Sindaco Setaro, qual è il futuro di questo importante presidio?
Da notizie apprese in ambienti della stessa struttura museale cittadina pare che l’esiguità del personale attualmente in servizio, unita alla oramai prossima quiescenza di alcune delle unità ancora per poco tempo presenti presso il Museo lucano, potrebbero comportare addirittura la chiusura del presidio archeologico.
Lei si è rivolto alle istituzioni governative per richiedere una rapida attenzione al problema. Cosa ha chiesto?
Sarebbe questa una sciagurata eventualità che pregiudicherebbe in maniera pesantissima tutti gli sforzi prodotti in questi decenni e finalizzati alla oramai consolidata affermazione del Museo archeologico di Muro Lucano nel panorama culturale dell’intero Mezzogiorno. Innanzitutto chiediamo di avviare i concorsi necessari per ripristinare il personale che al momento risulta essere carente. Si tenga presente che tra marzo e maggio i restanti due dipendenti andranno in pensione. A giugno in pratica saremo senza personale.
Cosa si farà?
Accanto al personale chiediamo risorse per la gestione. I comuni come ben tutti sanno hanno risorse minime utili alla sola ordinaria attività amministrativa. Poi un preciso indirizzo di gestione di una struttura due volte più grande del castello della nostra città.
Una struttura a tre piani con un percorso espositivo importante che sollecita anche i sindaci dei territori vicini ad un impegno di solidarietà.
In sintonia con i Sindaci dell’Area Interna Marmo-Platano, forniamo fin d’ora tutta la disponibilità per ricercare insieme le soluzioni più utili a tutelare questo patrimonio culturale che rappresenta motivo di orgoglio e punto nevralgico di innumerevoli strategie di rilancio territoriale a favore delle quali tutte le nostre Amministrazioni sono unite da un’unica visione positiva di sviluppo e rilancio territoriale ognuna con le sue ricchezze e peculiarità.