“Chi dice donna, dice danno ed è vero:
danno la vita,
danno la speranza
danno il coraggio
danno se stesse per amore.
Auguri a tutte le donne!”
Oggi si celebra la “Festa della donna”, o meglio la “Giornata internazionale della donna” istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, oltre alle discriminazioni e le violenzedi cui sono state e, in alcune parti del mondo, sono ancora vittime; per ricordare quanto l’essere umano a volte sa essere ingiusto con sé stesso e chi ha accanto e cosa possiamo ancora fare per realizzare un mondo migliore, non solo sulla carta.
Le donne hanno lottato tanto in ogni parte del mondo per avere pari diritti rispetto agli uomini, nonostante siano speciali per natura, ma oggi in alcune realtà, seppur dicono che la parità di genere esiste, non tutte le donne la vivono adeguatamente, non tutte vivono dignitosamente la propria essenza ed anche nella nostra società, la loro lotta continua, contro stereotipi e maschilismi sottili ma costantemente pungenti, contro un’organizzazione che si vanta essere all’avanguardia, perché riconosce pari diritti, seppur spesso poi non li tutela.
Ha senso dunque festeggiare le conquiste fatte, seppur è chiaro che nel 2023 non siamo ancora ad un punto di arrivo? La disparità tra uomo e donna è ancora notevole, sia a livello umano che a livello professionale e purtroppo, sono ancora attuali i temi legati al femminicidio, alla disparità di salario, alla tutela della maternità, ma si, ha comunque senso oggi fermarsi e dedicare o dedicarsi una giornata speciale.
Ha senso, se si è donna, riflettere sulla propria identità e grande potenziale, e se si è uomini, osservare con occhi diversi le donne che ogni giorno incontriamo, mentre lavorano, mentre si occupano della famiglia, nelle loro giornate multitasking sempre troppo brevi e troppo articolate e avere il coraggio di ricordare a sé stessi che si è anche in grado di mettere da parte un po’ di narcisismo, per dedicare loro spazio e attenzioni, lasciando magari le mimose sugli alberi e regalando qualcosa che non appassisce mai: sorrisi, rispetto e propositi migliori.
Non esiste un modo corretto o meno di celebrare la femminilità, è personale, che sia la propria o quella della donna che si ha accanto, ma l’8 marzo può essere sicuramente un’occasione ideale per dimostrare solidarietà, affetto e collaborazione tra i sessi.
La festa della donna non è solo “serate tra donne”, mimose sradicate e contentini forzati, non nasce per celebrare la diversità, ma per spronare le donne, a ricordare chi sono, a cercare il loro posto nel mondo, a sentirsi libere di essere sé stesse con pregi e difetti, di sentirsi giuste anche quando sono stanche, di sentirsi donne anche quando sono mamme e per spronare gli uomini ad esternare un po’ di gratitudine, nei confronti delle proprie madri, alle proprie compagne, per il loro esserci comunque sempre, per quello che sono, forti o fragili che siano, per quello che fanno ed hanno avuto il coraggio di fare nonostante le difficoltà e magari qualche errore, nutrendo la propria empatia ed insegnando con i gesti al prossimo ed alle nuove generazioni il rispetto e la capacità di saper celebrare la vita anche con chi, dopotutto la genera.
Facile cadere nel clichè… ‘la festa della donna non ha senso celebrarla oggi, perché dovrebbe essere festeggiata tutti i giorni’. Oggi ci è offerto un promemoria, la quotidianità ci distrae e un po’ anche l’ego, approfittiamone allora: a tutte le donne, se vogliamo, a tutti gli esseri umani in fondo piacciono le belle ricorrenze ma a chi piace dover chiedere o ricordare attenzioni o empatia?
Buona giornata internazionale della donna.