A Lagonegro per le elezioni amministrative in programma il 14 e 15 maggio, restano due le liste a contendersi la fascia tricolore di Sindaco. Il dato ufficiale è questo: la terza lista, quella dell’avvocato Concetta Iannibelli, “Lagonegro, Liberta e Progresso” è stata esclusa dalla Commissione elettorale per, si annota nella delibera numero 17, un ritardo non imputabile all’Ente “bensì ai presentatori della lista”. Per questa ragione la stessa Commissione ha ritenuto di ricusare ai sensi dell’articolo 32 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 570 del 1960 per inosservanza del termine di presentazione che recita essere perentorio. A sostegno di tale decisione la Commissione elettorale menziona orientamenti giurisprudenziali per la quale la violazione del suddetto termine “comporta l’esclusione della lista a nulla rilevando la mera presenza fisica dei presentatori nella segreteria del Comune”. Lo stesso orientamento dei diversi giudici interrogati sulla circostanza non esclude la possibilità di un margine minimo di tempo per il deposito: “Quando lo scostamento di orario è minimo e non ascrivibile agli interessati”. In tal senso la Commissione indica la sentenza del Consiglio di Stato sezione quinta del 2 aprile 2004 la numero 1706. Prevedibile il ricorso del candidato sindaco Concetta Iannibelli al Tar, Tribunale Amministrativo Regionale, per richiedere l’inserimento della propria lista nella tornata elettorale di maggio. Resta fuori anche l’altra lista, quella del consigliere di minoranza, Antonio Brigante, presente anch’egli all’interno della segreteria comunale per il deposito ma bloccato, a quanto pare, da problemi organizzativi degli uffici comunali preposti e non dagli stessi presentatori. Colpa dei presentatori o degli uffici della segreteria comunale? La vicenda non si ferma qui.
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