Un giallo mai risolto. Si è trattato di un suicidio o come sostiene la famiglia da sempre, di omicidio? Il caso è quello del giovane carabiniere di Policoro, Giuseppe Passarelli che, all’età di ventuno anni (all’epoca ancora da compiere) il 24 marzo del 1997 fu trovato in fin di vita, steso a terra nella caserma di Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza, spentosi, poi, qualche ora più tardi nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Secondo la versione sempre raccontata dalla famiglia dice che il giorno prima il 23 marzo 1997, Giuseppe sarebbe dovuto tornare a casa per trascorrere la domenica in famiglia, ma all’ultimo minuto viene trattenuto dai superiori, che gli chiedono di sostituire un collega. Seconda la versione ufficiale della Procura di Castrovillari che all’epoca archivio il caso per suicidio: il Carabiniere di Policoro si sparo un colpo alla testa nella caserma dove era arrivato da appena tre settimane. Il caso fu riaperto per ben tre volte, nel 1998, 2001, 2010, e chiuso sempre con lo stesso verdetto. L’ultima decisione fu quella del Tribunale di Salerno, a cui la famiglia si era rivolta nel 2012 sostenuti dall’associazione Libera, che archivio il caso. La famiglia continua a chiedere verità e poi giustizia perché convinta che l’evento delittuoso sia un omicidio. Su questo la sorella del giovane Carabiniere, Angela Passarelli, non nutre dubbi:
Ad oggi nessuno ha mai avuto il coraggio di prendere la divisa e di farla analizzare. È sulla divisa di Giuseppe che c’è tutta la verità. Chiunque capirebbe che mio fratello è stato ucciso.
Un colpo di pistola alla testa per suicidarsi. Anche sull’arma da fuoco si nutrono dubbi:
Sulla pistola di mio fratello non ci sono impronte digitali, non ci sono tracce di polvere da sparo né sulla pistola, né sulla mano. Da questo capiamo che quel giorno qualcosa è successo, qualcosa è stato nascosto.
Contraddizioni, fatti che appaiono poco chiari, punti oscuri che continuano ad aleggiare intorno alla morte del giovane carabiniere lucano, come la circostanza di aver trovato il corpo con la giacca e la camicia sporca. La domanda posta all’epoca, e tutt’ora, dalla famiglia: Forse è stato ucciso fuori e la giacca gli è stata messa dopo? Senza escludere quella di una sparatoria che sarebbe avvenuta proprio quel giorno del 24 marzo 1997 a Cassano allo Ionio nei pressi della caserma. Su quest’ultima circostanza il padre del giovane Carabiniere, Antonio Passarelli non ha dubbi: Non è stato ucciso in caserma ricordatevelo.