A Terranova di Pollino, come da tradizione, l’ultimo sabato del mese di maggio (quest’anno il 27), si è festeggiata la “Pita”, che attrae ogni anno numerosi visitatori.
Si tratta di una tradizione popolare antica tramandata di generazione in generazione.
Il rito arboreo dell’abete, “Pita” in dialetto terranovese, unisce l’uomo e la natura, tra il sacro e il profano, suscitando la curiosità e l’interesse di molti giovani, tra cui una scolaresca proveniente da Cuneo.
La piccola comunità ha infatti avuto il piacere di accogliere i ragazzi della 4°F del Liceo di Scienze Umane “De Amicis” di Cuneo e il professore Gaetano Golia giunti a Terranova per presentare un interessantissimo progetto di ricerca etnografica sul rito della “Pita” e presenziare al rituale.
La festa è iniziata di buonora con il raduno dei Pitaioli in piazza Virgallita che, tra musica e allegria, si sono recati nel bosco Cugno dell’Acero per il taglio dell’abete bianco, il più alto e il più dritto, scelto accuratamente qualche mese prima. Gli instancabili “Mastri Pitaioli” ricoprono un ruolo fondamentale, sono proprio loro ad occuparsi del taglio dell’abete e del traino del tronco e mantengono ancora vivo il rito con passione. Le fasi della giornata in montagna sono state scandite dal rumore dei botti che sono stati sparati ad ogni tappa, l’ultimo botto ha segnalato l’arrivo dell’abete, trasportato con un trattore, in paese.
Nel pomeriggio, arrivati a Terranova, all’interno della chiesa di Sant’Antonio, alcuni ragazzi hanno reso omaggio al venerato Santo con struggente devozione cantando e suonando i loro strumenti, organetti e zampogne.
Tra canti, musica e balli, ma anche assaporando le deliziose prelibatezze enogastronomiche locali si è svolto il traino del tronco ad opera dei Pitaioli grazie alla sola forza delle loro braccia con un grande coinvolgimento di adulti e bambini.
I riti arborei che si svolgono in Lucania sono definiti dagli antropologi inconsueti matrimoni che sanciscono l’unione tra due alberi, fa eccezione però la “Pita” di Terranova. A tal proposito, il giornalista nonché presidente della Pro Loco, il prof. Antonio Di Taranto ci spiega:
“Terranova insieme ad altri paesi della Basilicata celebra, nel periodo primaverile, la festa dell’albero; in genere, come matrimonio tra alberi, o è la cima dello stesso albero che viene poi unita al tronco oppure sono due alberi diversi che vengono uniti a significare il matrimonio nella natura.
Noi non vediamo le cose in questo modo, per noi non c’è il matrimonio.
Era la Chiesa che portava avanti questa tradizione in onore di Sant’Antonio. Un rito che, ancora oggi, si ripete e cerchiamo, insieme (il Comune, la Pro Loco, la Regione e soprattutto il gruppo dei cosiddetti Pitaioli), di portarlo avanti per non dimenticare la tradizione antica”.
Prossimo appuntamento, martedì 13 giugno, in occasione della festa di Sant’Antonio, quando dopo la funzione religiosa, nel pomeriggio, la “Pita” sarà innalzata con tecniche tradizionali e scalata dai più coraggiosi. Seguirà poi una serata danzante con Leonardo Riccardi e il Gruppo Suoni. Dunque, un appuntamento irresistibile al quale non si può mancare.
Filomena Dattoli