Il sindaco Ciminelli: la moratoria del governo lascia in piedi diciotto concessioni
“Non accettiamo le trivellazioni; non vogliamo la politica energetica basata sul fossile”. Questo è il grido forte e chiaro che il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, rivolge a tutte le comunità che si affacciano sul mar Jonio in particolare i centri del metapontino e tutta la comunità cosentina. Il primo cittadino calabrese mantiene alta l’attenzione sul rischio trivellazioni che minacciano il mare Mediterraneo. Nel corso del Consiglio Comunale ultimo, quello del 21 gennaio scorso, aperto agli interventi del pubblico, convocato ad hoc, quasi interamente su questo tema, Antonello Ciminelli è stato chiaro. Rivolgendosi all’assise consiliare, ha precisato: “le trivellazioni sono un disastro ambientale. Il mare non si tocca! Questo deve essere il leit motiv che deve guidare i nostri governati. Poi si troveranno sicuramente le forme legislative e giuridiche più congeniali per rispedire al mittente le tante richieste per estrazione di idrocarburi”.
[bt_quote style=”box” width=”0″]Ora Amendolara, in provincia di Cosenza, è il primo comune che avvia una petizione pubblica a sostegno della politica contro il fossile e le trivellazioni nel mare meridionale.[/bt_quote]
“Il perché dell’iniziativa – precisa Antonello Cimminelli, sindaco di Amendolara, raggiunto telefonicamente al telefono dalla nostra redazione – è legata al fatto che è sempre incombente il problema delle trivellazioni. Perché il problema non era risolto precedentemente; all’epoca non vi era un provvedimento del governo e non c’è adesso. Per questo dobbiamo rifare un consiglio comunale convocando tutti i sindaci, dalla parte calabrese ma soprattutto quella lucana, perché la moratoria del governo lascia in piedi diciotto concessioni. Un provvedimento che dispone per il futuro ma tutto ciò che era stato autorizzato continua ad avere la propria operatività. Quindi da qui a breve inizieranno tutte le prospezioni che erano state richieste. Ecco perché diventa imprescindibile stare insieme con tutte le comunità, calabrese e lucane”.
Va ricordato che Amendolara già nel 2013, quando in precedenza il ministro Altero Matteoli, fece la prima moratoria per bloccare le trivelle, era comune capofila di Calabria, Puglia e Lucania. “Infatti in rappresentanza – continua il sindaco Cimminelli – andammo in Senato contribuendo alla stesura della moratoria con gli altri comuni. Insieme a me c’era il primo cittadino di Policoro dell’epoca, Rocco Leone, quello di Corigliano Calabro, di Castellaneta”. Qualcuno sostiene che la Lucania non pare interessata a questa vicenda. In particolare Policoro non sembra essere toccata. “Nelle autorizzazioni che rivivono non c’è Policoro– precisa il primo cittadino- Amendolara e Policoro al momento sono bloccati. Ma nello Jonio vi sono tre comuni interessati. La battaglia non si fa solo quando siamo interessati direttamente. Il concetto è quello di essere contro le trivellazioni tutti, perché se succede un disastro nel mar Jonio vicino a Policoro, ci metterà due giorni ma il petrolio arriva anche ad Amendolara. Si parte da un vecchio detto: se il tuo vicino sta male stai male anche tu. Si deve continuare nella battaglia fino a quando non verranno tolte dalle politiche del governo l’energia fossile”. La battaglia del comune di Amendolara con la petizione ha un solo monito al governo: noi le trivellazioni nello Jonio non le vogliamo. “Assolutamente, assolutamente – conclude Antonello Cimminelli – visto che le maggiori trivellazioni vengono fatte nel mare del Sud, il principio che deve passare è che il governo tolga dalle sue politiche energetiche il fossile. Questa la ragione predominante della nostra battaglia”.
Oreste Roberto Lanza