I lavoratori denunciano numerose irregolarità. Pronti allo sciopero generale
Si profila una battaglia che forse non ha eguali, quella che vede coinvolti i dipendenti Asm e i suoi dirigenti. Uno stato di agitazione del personale dipendente del comparto, che comunica anche l’attivazione delle opportune iniziative contrattuali con la mobilitazione dei lavoratori al fine di sensibilizzare gli Organi competenti e l’opinione pubblica, visibilizzando lo stato di disagio che i dipendenti dell’Azienda stanno vivendo in questo periodo. La difficile situazione nella quale si trovano ad operare, aggravata dalla “irragionevole”, “improvvida” e “vessatoria” decisione aziendale di sospendere, a decorrere dal mese di marzo, l’erogazione degli emolumenti attribuiti a titolo di progressione economica orizzontale. Insomma una condizione lavorativa per nulla serena da parte dei dipendenti che da tempo ormai stanno vivendo all’interno delle strutture interessate, che riguardano la sede centrale dell’Asm e i cinque presidi ospedalieri del territorio della provincia di Matera. Pronti anche allo sciopero generale, se non si dovesse arrivare ad una soluzione immediata.
Di seguito la nota integrale inviata dai dipendenti ASM alla nostra redazione:
«Il Direttore Generale dell’Asm di Matera, dr. Joseph Polimeni a seguito di verbale di ispezione del MEF dell’anno 2018 in cui si ravvisavano presunte irregolarità nella determinazione dei fondi contrattuali per le progressioni economiche orizzontali dei dipendenti con delibera 77 e 89 poi del 2019 ha di fatto richiesto la sospensione delle fasce economiche dell’anno 2010. Per una somma pari a €634.000 a rivalersi sui dipendenti è di €200.000 per il 2016. Tutto ciò è stato consumato senza avvisare e confrontarsi con i sindacati come vorrebbe invece qualsivoglia modifica delle contrattazioni aziendali in tema di rivisitazione dei fondi contrattuali (è ravvisata per questa condotta antisindacale suscettibile di denuncia presso le competenti sedi giurisdizionali). Situazioni del genere hanno dato sempre ragione ai dipendenti condannando semmai gli autori dell’atto amministrativo all’epoca (2010 e 2016) alla restituzione di somme qualora vi fosse stato accertato danno erariale ciò che invece non è ravvisabile in quanto i fondi sono del personale del comparto e non sono stati sottratti ad altro personale. Con successiva delibera 229 del 13 03 2019 di fatto prendendo a riferimento un parere richiesto alla Run che nella sostanza nulla dice in merito ad eventuali soluzioni del caso richiede con delibera 229 del 2019 la restituzione anche delle somme per un importo pari a €634000 del 2010 e €200000 del 2016 sempre non contando i sindacati ed in modo autoritario. In materia si sono pronunciati Tribunali e da ultimo il Consiglio di Stato, che ha dato ragione ai dipendenti (visto anche il protrarsi del tempo e dei danni conseguenti). Autorità Giudiziarie che hanno utilizzato una sanatoria con il decreto Salva Roma e chi considerando la legge Madia (che da come termine 18 mesi alle amministrazioni per agire in autotutela). Quindi la sanatoria riguarda tutte le irregolarità fino al 31.12. 2012 mentre la legge Madia per l’autotutela presuppone che l’azienda poteva agire fino al giugno 2012 per le somme di €634.000 del 2010 e fino al giugno 2018 per le somme di €200.000 per il 2016. Appaiono così illeciti i provvedimenti di Polimeni, come così ha fatto con delibera 77, 89 e 229, fondate su pretese astratte senza la contrattazione sindacale e senza il presupposto per poter risolvere la situazione in modo benevolo e contro la legge Madia. Si adiranno le aule di tribunale dove saranno richiesti i danni e le azioni di responsabilità».