Il cambiamento presuppone un punto di arrivo ed un punto di partenza. Bisognerebbe conoscere entrambi
Deciso a ricandidarsi alla Presidenza della regione Basilicata, il 20 febbraio rinuncia, per divergenze all’interno della coalizione di centro-sinistra.Si candida alla carica di consigliere della Regione Basilicata a sostegno del candidato presidente del centro-sinistra Carlo Trerotola nella lista Avanti Basilicata. Eletto con il proporzionale in provincia di Potenza con ben 8613 voti. Stiamo parlando dell’ex presidente della regione Basilicata Maurizio Marcello Claudio Pittella, meglio conosciuto col nome di Marcello, figlio del senatore Domenico Pittella e fratello del senatore Gianni. Una carriera politica lunga con alti e bassi. Il suo cammino inizia nel 1993,quando diventa consigliere e assessore alle attività produttive e allo sport del paese natio, Lauria, in provincia di Potenza, con il Partito Socialista Italiano. {module bannerInArticleGoogle} Nel 2001 viene eletto sindaco di Lauria con il 66,57% dei voti validi, quindi si dimette per incompatibilità dalla presidenza del consiglio provinciale. Diventa governatore della regione Basilicata nella tornata elettorale del 17 e 18 novembre del 2013 con 148 696 voti (59,6%), i votanti erano stati 273,794 pari appena al 47,60. Consigliere Pittella, vogliamo iniziare dall’art 45 dello statuto regionale con il titolo: Piano strategico regionale. Il presidente Vito Bardi, nel secondo consiglio regionale, dopo aver letto il suo programma tanto atteso, si è ripromesso in tempi brevi di presentare il piano strategico per il cambiamento. Al momento il programma pare troppo generalistico con un piano strategico che esita ad essere portato in consiglio regionale. Cosa sta succedendo realmente a questo esecutivo. “È una domanda alla quale – sottolinea subito Marcello Pittella, consigliere regionale – dovrebbero rispondere il Presidente Bardi e la sua giunta, che al momento però risultano assenti. Lei ricorda bene, dopo la relazione programmatica, molto generica e inconsistente, in Consiglio sarebbe dovuto arrivare il piano strategico di cui però non c’è traccia. E allora più che chiedermi cosa sta succedendo all’esecutivo mi chiedo se ce ne sia uno che ha l’interesse di governare questa terra”.Ex presidente della regione, consigliere più suffragato della regione, il suo attento silenzio nelle sedute del consiglio regionale, cosa nasconde, cosa progetta. I Lucani che vogliono il cambiamento, hanno votato per il cambiamento?“Non nasconde nulla. Ma da ex presidente – continua Marcello Pittella – voglio discutere di temi importanti per i lucani, e non di minuti in più o in meno per intervenire in aula. Solo qualche giorno fa ho sottolineato in un video la totale assenza del governo regionale. I lucani hanno votato e io sono rispettoso della loro scelta. Per quel che mi riguarda il cambiamento presuppone un punto di arrivo ed un punto di partenza. Ecco, bisognerebbe conoscere entrambi. Staremo a vedere.Attenti osservatori della politica lucana non paiono convinti che il centro destra sia tale. Molti pensano ad un camuffamento. Tanti di sinistra passati con la Lega Nord, alcuni in Forza Italia. Nell’aria c’è puzza di bruciato. {module bannerInArticleGoogle} C’è qualcosa che non va, pensa che nel breve periodo si possa pensare a nuove elezioni regionali? “I trasformismi – precisa Marcello Pittella – e i salti sul carro del vincitore sono sotto gli occhi di tutti. Ora però, la responsabilità è di chi governa e della maggioranza, non del centrosinistra”.Per finire, un pensiero fondamentale e importante. Nel 2030 la popolazione lucana sarà ridotta quasi del 50%, i parlamentari saranno dimezzati. Quanto varrà, a livello nazionale, la Lucania. La visione di una grande Lucania con parte del Cilento e della Magna Grecia può essere una salvezza per il popolo lucano?. “Varrà nella misura-conclude Marcello Pittella – in cui in questi giorni si discute di autonomia delle regioni si prende una posizione e si difende il territorio insieme ad un principio di perequazione, e varrà se in questi anni sarà brava a costruire occasioni di crescita e di sviluppo, non tanto slogan. Io penso che la Basilicata con il nostro governo regionale aveva imboccato una strada di crescita virtuosa, scommettendo pure nelle difficoltà. Mi auguro che chi governa in questo momento abbia la forza politica e l’onestà intellettuale per recuperare i virtuosismi e portarli avanti senza pregiudizi”.