Mitidieri: politica del gambero da parte del Governo regionale
Dopo la questione dell’ospedale di Chiaromonte, in piena estate si riapre la discussione sull’ospedale unico del lagonegrese. Questa volta sono i componenti dell’associazione Agorà con il suo presidente e imprenditore Tonino Mitidieri a sollevare il problema. Un gruppo di cittadini di diverse estrazioni che hanno a cuore i problemi del proprio territorio, in particolare l’annosa vicenda dell’ospedale cittadino. Una storia infinita su cui ancora la politica lucana e le istituzioni hanno dato poche risposte concrete. Si parte dalla delibera della giunta regionale numero 178 del 10 febbraio 2003 con cui viene approvato il progetto di fattibilità per, si dice: “la costruzione dell’ospedale unico di Arcuti dell’Azienda Sanitaria Usl di Lagonegro”, per un investimento di 42.058.000,00 euro. Con successiva deliberazione veniva approvato il progetto preliminare e con delibera n. 1489 del 2007 veniva approvato il contratto di concessione di costruzione e gestione all’Ati con capogruppo il Consorzio costituito fra la Cooperativa di Produzione e Lavoro e il Conscoop di Forlì”.Poi a seguire una serie innumerevoli atti amministrativi, conferenze di servizi, delibere consiliari per le modifiche di variante alla zona dove ubicare il mega struttura poi rettifiche alle valutazioni ambientali (cosiddette VAS) sino ad arrivare al 2011, quando vengono emessi tutti i pareri favorevoli degli enti interessati. {module bannerInArticleGoogle}
Nel 2012, finalmente, la regione Basilicata con propria delibera di Giunta, (n° 866 del 4 luglio 2012), approva il progetto definitivo della concessionaria.
La struttura è ubicata, come da ultimo e definitivo progetto del 15 settembre 2010 (modificato rispetto alla conferenza di servizi del 21 aprile 2009), su un’estensione territoriale di ben 89.511,10 mq divisi in una prima porzione in mq 47,001,51 e la seconda in mq 42,208,49. I posti letto previsti dall’ultimo progetto sono ben 178 di cui il reparto di cardiologia avrà tredici posti, 29 Chirurgia, 12 geriatria, 29 Medicina, 14 Ortopedia, 18 ostetricia, 11 pneumologia. Il progetto definitivo presentato dalla SOL Spa di cui è anche concessionaria prevede costo complessivo preventivato 83.489.400 con 1460 giorni di tempo, ben 4 anni, per la realizzazione e messa in opera della struttura. Nel novembre 2011 il Sindaco di Lagonegro, Mitidieri, dai microfoni di una Tv locale, si affrettava a dichiarare che erano partiti i lavori e che dopo quattro anni si sarebbe creata la struttura. IL 2015 avrebbe visto il completamento dell’opera. Nel 2011, sul sito deputato alla costruzione della struttura ospedaliera, erano in atto delle perforazioni per realizzare una galleria drenante evitando di incidere sulla presenza delle falde acquifere in loco.Poi si disse che la struttura doveva vedere la luce eventualmente nel 2018 se i costi non lieviteranno rispetto a quelli preventivati. In un incontro pubblico a Lagonegro, nel luglio 2017, l’allora presidente della giunta regionale Marcello Pittella, con delibera alla mano,numero 802 dello scorso 28 luglio,dichiaro:“con questo provvedimento, mettiamo importanti punti fermi. Prima di tutto: il progetto dell’ospedale resta a Lagonegro; l’intero stanziamento pubblico, pari a quasi 73 milioni di euro, con l’aggiunta di 13 milioni e di altri 3 milioni di euroresta destinato a questo progetto; con atti successivi si provvederà ad individuare il sito nel quale collocare la struttura e a tal proposito sono già in corso indagini geognostiche portate avanti dall’Azienda Sanitaria il cui esito dovrebbe arrivare a giorni; si costituirà un gruppo di lavoro al quale parteciperanno anche rappresentanti del Comune di Lagonegro e, qualora sia necessario, tecnici”. In sintesi il nuovo ospedale di Lagonegro si fa ma non più in zona Acuti per via di falde acquifere presenti. Ma l’attualità pare evidenziare ancora una volta una specie di paradosso. Da qualche tempo, l’associazione Agorà, pare abbia appreso anche dai social, potrebbe non essere più realizzato ex novo, ma verrebbe ricostruito nello stesso sito attuale, procedendo per progressive demolizioni e ricostruzioni. Da qui la contestazione da parte da gli oltre trenta e più componenti dell’associazione del Presidente Mitidieri. “Se la giunta Pittella non avesse avuto le note vicende giudiziarie – precisa subito Tonino Mitidieri, presidente dell’associazione Agorà – probabilmente il progetto esecutivo già pronto avrebbe visto la luce e ora staremo a parlare di cose concrete. Noi vogliamo che il nuovo nosocomio venga costruito dove evidenzia l’ultima delibera e il progetto esecutivo in zona timpone rosso. Noi vogliamo che la nuova amministrazione regionale prenda atto di questo provvedimento e dia esecuzione ai lavori. Il nuovo Ospedale, riqualificato e potenziato nei servizi e nelle dotazioni, rappresenterebbe un’assicurazione per la vita e lo sviluppo del nostro territorio”. Una sanità che funzioni bene permetterebbe di arginare la migrazione sanitaria passiva, e di incrementare quella attiva accrescendo, in tal modo, le entrate finanziarie regionali. “Chiediamo con forza -come un fiume in piena Tonino Mitidieri- ai nostri rappresentanti regionali: l’Ospedale del Lagonegrese deve essere trasformato in DEA di primo livello, al pari di quello di Matera, in considerazione della notevole distanza dall’Ospedale San Carlo di Potenza, della peculiare posizione orografica della nostra zona e della prossimità con le Regioni Campania e Calabria, nostri potenziali bacini di utenza.Chiediamo al Presidente e all’Amministrazione Regionale di rispondere alle nostre domande per fare chiarezza, assumendosi le proprie responsabilità, dicendo chiaramente qual è il progetto per la sanità nell’area sud della Basilicata. Ma non finisce qui. “Certo – conclude Tonino Mitidieri – se non ci sarà ascolto, potremo realizzare azioni molto forti insieme con i sindaci del comprensorio, non escludo quello di incatenarci ai cancelli dell’attuale ospedale”. Continueremo a monitorare la vicenda.Importante resta il fatto che la popolazione di tutto il Lagonegrese merita risposte ed impegni chiari e coerenti.