Prioritaria in questi giorni la questione: stabilizzazione dei precari lucani
Ad esporsi , dopo l’assessore all’Ambiente Rosa per i precari Arpab, è l’assessore alla Sanità Leone: «La via maestra della Giunta Bardi sono i concorsi. Basta con il precariato, non solo è poco dignitoso per chi lo subisce ma anche per quei politici che lo esercitano». Ieri l’assessore ha convocato un tavolo alla presenza di tutti i rappresentanti sindacali Cigl, Cisl, Uil e Fials ma anche con il dg del San Carlo Barresi, del dirigente Asp Pedota e del consigliere regionale Viziello (Fdl). Assenti Asm e Crob che pur ricevendo l’invito dell’assessore hanno ritenuto inutile parteciparvi, facendo sapere di non avere situazioni di emergenze precariali. Durante l’incontro Leone ha rimarcato i punti della linea politica regionale e ad avere un affanno maggiore sul tema sembra essere l’azienda ospedaliera San Carlo, nonostante il dg Barresi sui numeri sembra aver raggiunto un record, basti solo considerare che da quando si è insediato ha avuto quest’anno 119 persone in quiescenza e ne ha assunte ben 250, coprendo non solo con i concorsi le professionalità mancanti ma addirittura raddoppiandone il numero. Molti i lavoratori i cui contratti erano in procinto di scadenza. Le parti hanno deciso di prorogare, nelle more delle procedure concorsuali, tutti contratti a tempo determinato in scadenza per i lavoratori del comparto Oss, infermieri, tecnici e amministrativi, in possesso dei requisiti di legge. Per coloro che hanno superato la soglia dei 36 mesi, e limitatamente agli Oss, è prevista la riapertura dei termini del concorso.
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Dopo ore di trattative l’assessore Leone si è detto soddisfatto per il risultato raggiunto: «Si è deciso in parte su quello che stavamo già facendo: i concorsi. Alla fine tutti i sindacati sono stati d’accordo nel dire che quell’emendamento presentato in Consiglio regionale era illegittimo e anticostituzionale. Noi diamo la possibilità a chi è precario, soprattutto agli Oss che sono il numero maggiore di precari, di riaprire i termini del concorso e dargli così la possibilità di giocarsi una partita con un concorso regolare». «Da quando mi sono insediato ed ho avviato la stagione dei concorsi il precariato sta vedendo una fine. Il precariato è una forma di ricatto della politica nei riguardi del cittadino. Ti tengo precario così poi mi voti, ogni volta che ne ho bisogno. È ora di dire basta a questa mentalità. Il concorso da dignità al cittadino» conclude Leone. Anche i sindacati sono stati al quanto soddisfatti. Come affermante dalla segretaria Cgil-Fp Scarano: «L’apertura di questo tavolo regionale è un ottimo risultato, considerato che lo avevamo richiesto più volte in passato proprio per affrontare in concreto le questioni che sono aperte sul personale sanitario. La riapertura dei termini relativa al bando di concorso da una chance reale e non illusoria in più a questi lavoratori che ora hanno visto la conclusione del loro contratto di lavoro a termine. Una chance che rimane nei limiti dei vari inquadramenti normativi, cioè dei limiti previsti della leggi». Il segretario generale Uil Guglielmi oltre a recepire positivamente l’accordo ha proposto che «tutti quelli che hanno superato i 36 mesi di procedere ad attivare le procedure di conciliazione, rinunciando al contenzioso verso le aziende, presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in modo da poter estendere anche a loro la proroga. Su questa proposta, le Aziende si sono riservate di fare un approfondimento giuridico contabile. Pertanto, nella consapevolezza che non tutto è stato risolto, ci si auspica che i risultati ottenuti siano un punto di partenza nella direzione di superare le tante emergenze occupazionali presenti e che vedono la sanità pienamente coinvolta, così come tutta la pubblica amministrazione».