Per il sindaco di Latronico è un evidente atto discriminatorio nei confronti della gente del Sud
La lettera è data lunedì 25 novembre, destinazione comune di Roma, alla cortese attenzione del sindaco Virginia Raggi. Vento otto righe chiare e precise con cui il sindaco di Latronico, Fausto De Maria, chiede al primo cittadino della capitale di non predisporre il provvedimento per trasferire, dalla stazione Tiburtina, in periferia, nel quartiere Anagnina, gli arrivi e le partenze degli autobus provenienti dal Sud Italia. Infatti il 4 ottobre scorso, la giunta Raggi ha deliberato la somma di 625mila euro, finanziati mediante indebitamento, per l’adeguamento di Anagnina per ospitare le linee dei pullman provinciali, nazionali e internazionali ovvero quelle linee che oggi arrivano alla Stazione Tiburtina. “Un provvedimento – precisa Fausto De Maria, sindaco di Latronico, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – che va a penalizzare, studenti, lavoratori, cittadini e pazienti che devono recarsi con cadenza regolare nella capitale”.{module bannerInArticleGoogle}
L’attuale fermata presso la stazione Tiburtina ha dei vantaggi, per le partenze e gli arrivi, dal punto di vista logistico ed economico. “Infatti – continua Fausto De Maria – la nuova sede del terminal comporterebbe un’attività defatigante, in quanto per raggiungere il centro, necessiterebbe una decina di fermate in più. Infatti la stazione Tiburtina è un luogo centrale e facilmente raggiungibile per tutti. Circostanza che consente spostamenti rapidi a differenza della nuova localizzazione che comporterebbe un grande disagio per chi proviene dalle nostre zone del sud Italia”. Un provvedimento che se varato avrebbe il sapore di una precisa discriminazione ai danni della gente del sud rispetto a quella del Centro-Nord. Infatti va registrata il passo indietro della giunta romana di fronte alle proteste dei pendolari sia da parte dell’Abruzzo che da altre regioni del nord a livello istituzionale. “Questa marcia indietro della giunta Raggi – aggiunge Fausto De Maria – evidenzia e chiarisce il metodo discriminatorio verso la gente del sud che in numero maggiore arriva e parte da Roma rispetto a quelli del centro-nord”. La questione non finisce qui, la lettera pare essere un punto di partenza. “Ho interessato – prosegue Fausto De Maria – la giunta regionale di Basilicata e il presidente Bardi e non solo. Nei prossimi giorni partiranno comunicazioni anche ai nostri parlamentari di territorio. Nel frattempo ho interessato anche l’Anci, l’associazione dei comuni italiani. A momento era necessario sollevare il problema che nessuno, pare, conosceva”.