Le due organizzazioni avevano chiesto una verifica sui fondi del diritto allo studio. Di seguito le due note
Secondo quanto sostenuto da Soave e Bruno, che plaudono all’iniziativa regionale, ciò sarebbe dovuto al fatto che il Comune di Senise e quello di Policoro non garantiscono alle scuole paritarie quanto previsto dalla legge sul diritto allo studio.
Risponde il Commissario Straordinario di Senise.
“Sulla vicenda occorre fare una precisazione: alla Scuola materna Sacro cuore di Senise, con provvedimento del MIUR, a decorrere dal 1 settembre 2017 è stata revocato il riconoscimento della parità scolastica per le motivazioni citate nel provvedimento stesso.{module bannerInArticleGoogle}
Ci si chiede pertanto – precisa il Commissario Straordinario – com’è possibile che la Scuola Sacro Cuore di Senise possa rivendicare contributi senza avere i requisiti previsti dalla legge per richiederli.
Con la stessa enfasi con la quale il dott. Pino Bruno ha preso atto con soddisfazione delle decisione in argomento, ha attivato, – si sostiene nella nota – unitamente alla Sacro Cuore di Senise, una sezione primavera, dimenticando il fatto che la stessa non è più in possesso della parità scolastica e priva di qualsivoglia autorizzazione.
Lo scrivente – conclude il Commissario Straordinario del Comune di Senise – sta valutando con i propri legali le eventuali azioni da intraprendere ai fini dello sblocco dei fondi in favore di questo Comune che sono stati sospesi senza giustificato motivo”.
Fism e Federsolidarietà avevano espresso plauso per la decisione della Regione di sospendere i contributi ai Comuni di Senise e di Policoro perché non garantirebbero alle scuole paritarie quanto previsto dalla legge sul diritto allo studio. Di seguito il testo della nota:
“La FISM di Basilicata (Federazione delle Scuole Materne Paritarie) e la Federsolidarietà Confcooperative, con una nota congiunta a firma dei rispettivi presidenti Edmondo Soave e Pino Bruno, prendono atto con soddisfazione della decisione della Regione Basilicata (Ufficio Scolastico ed Universitario – Dipartimento Formazione) di bloccare i fondi per il diritto allo studio 2017/18 destinati ai comuni di Senise e Policoro, rinviando l’erogazione all’esito di accertamenti circa l’uguaglianza di trattamento di tutti i bambini.
In concreto cosa è accaduto?
E’ accaduto che, come denunciato dalla scuola materna “ Sacro Cuore di Senise” e la “ Don Vincenzo Grossi” di Policoro, entrambe paritarie e federate alla FISM, i bambini delle scuole paritarie non sono stati considerati nel riparto dei fondi che la Regione Basilicata assegna ai Comuni per garantire il diritto allo studio così come prevede la specifica legge regionale (21/79).
In pratica, nei due Comuni sotto accertamento (Senise e Policoro) è stato violato il diritto alla mensa e al trasporto esplicitamente previsto e garantito dalla Legge Regionale sul diritto allo studio.
I presidenti Soave e Bruno fanno notare che “per lo Stato Italiano esiste – come esplicitamente recita l’art.1 della 62/2000 (legge sulla parità) – un solo ed unico sistema pubblico di istruzione del quale fanno parte le scuole statali, comunali e paritarie e pertanto tutti i bambini che frequentano le scuole paritarie hanno diritto allo stesso trattamento dei coetanei delle scuole statali.
FISM Basilicata e Federsolidarietà Confcooperative auspicano, pertanto, che la Regione proceda al più presto ad una verifica puntuale e generalizzata (con rendicontazione delle somme ripartite) in tutti i Comuni perché a tutti i bambini sia garantito lo stesso diritto nella stessa misura e negli stessi tempi e gli amministratori si attengano rigorosamente a quanto prevedono le leggi.
In una regione a forte denatalità e a calo demografico praticamente continuo, – si legge nella nota – la tutela dei bambini e delle famiglie dovrebbe costituire – pena l’accelerazione del processo di spopolamento – una priorità politica di interesse generale.
Per lo stesso motivo FISM e Federsolidarietà ricordano alle Istituzioni e all’opinione pubblica l’ incredibile ed ingiustificabile diversità di trattamento tra i bambini disabili delle scuole statali e quelli delle scuole paritarie.
“Malgrado le manifestazioni pubbliche riservate della giornata della disabilità (3 dicembre u.s.) e il finanziamento di progetti regionali in materia, i piccoli con disabilità che frequentano le materne paritarie, infatti, non si vedono riconosciuto l’insegnante di sostegno che lo Stato invece assicura alle “sue” scuole a dispetto della parità e dell’unico sistema nazionale di istruzione ratificato per legge“.
Ce n’è abbastanza per invita la Regione a vigilare affinché i Comuni non disattendano la legge e “furbescamente” – lo aggiungiamo noi – distraggano somme che andrebbero invece ripartire in parti uguali, garantendo a tutti i bambini delle scuole presenti sul territorio, siano esse statali che paritarie, gli stessi diritti.”