L’ex dg Joseph Polimeni firma il provvedimento alla vigilia dell’addio
Una nuova bufera si abbatte sull’Azienda sanitaria di Matera. L’azienda ha avviato la notifica a circa 250 dipendenti, per il recupero di circa un milione di euro relative per presunte indennità illegittime. A firmare le lettere è stato l’ormai ex direttore generale Joseph Polimeni. A raccogliere le doglianze dei camici bianchi, in sua vece, sono rimasti soltanto il facente funzioni Gaetano Annese, già direttore sanitario, e il direttore amministrativo Raffaele Giordano. Proprio quest’ultimo, in una nota quantificava la richiesta a circa un milione di euro che spalmato su 250 dipendenti dovrebbe comportare un esborso di circa 4mila euro a testa di debito medio. Nello specifico ci sarebbe il riconoscimento di poco meno di 3,5 euro all’ora per turni di 12 ore di reperibilità, o “pronta disponibilità”, dei medici inquadrati nelle strutture materane, soprattutto a Policoro e negli altri poli periferici dipendenti dall’Azienda sanitaria. {module bannerInArticleGoogle} Una quantificazione proveniente, pare, dal vecchio contratto collettivo nazionale, che prevedeva, esclusivamente nei giorni festivi, di sopperire in caso di emergenza al numero minimo di medici in servizio nei vari reparti. Una carenza di personale, soprattutto nella città dei Sassi, avrebbe spinto l’Asm al ricorso sistematico a questa procedura anche nei giorni feriali, quelli di “normale” attività, soprattutto nel pomeriggio. In ogni caso, la procedura in questione è indicata, paradossalmente, anche nel nuovo contratto nazionale sottoscritto il 19 dicembre, pochi giorni prima, pare, della partenza delle lettere di messa in mora a firma di Polimeni. Nel nuovo contratto, infatti, viene ampliata la facoltà di ricorrere alla pronta disponibilità proprio nei giorni feriali a causa della constatazione dei vuoti creati in tutta Italia dal blocco delle assunzioni imposto nel 2009, e i prepensionamenti in blocco scatenati nell’ultimo anno dall’introduzione di “quota 100”. Questione da verificare, presumibilmente, se la procedura poteva e doveva essere applicata anche per i giorni feriali e su cui l’avvocato dell’Asm Roberto Digirolamo dovrà verificare «se vi erano rimedi alternativi per far fronte alle necessità sanitarie» alla base del nuovo caso. {module bannerInArticleGoogle} Resta il fatto che in dieci anni, questo il lasso di tempo considerato dalle verifiche a ritroso avviate all’inizio del 2019 dalla direzione aziendale, qualcuno avrebbe ricevuto fino a 40mila euro per turni di reperibilità “illegittimi”, che ora andrebbero recuperati. Questione rilevante anche alla luce del fatto che l’ex dg ha sostanzialmente ignorato la diffida dell’ufficio legale della stessa Asm, che a metà dicembre si era opposto al recupero delle somme contestate, e dell’Assessore regionale alla Salute Rocco Leone, in un incontro pubblico avrebbe intimato a Polimeni e al direttore amministrativo Giordano di desistere dal sottoscrivere il provvedimento.