“La nostra candidatura un atto di coraggio e uno scatto di orgoglio di tutto il territorio”
Il Consiglio regionale della Basilicata sosterrà la candidatura di Venosa a Capitale della Cultura 2021. Il documento, presentato dal consigliere Zullino, sottoscritto da tutti i consiglieri regionali, prevede il completo impegno dell’istituzione regionale a sostenere, presso il Governo nazionale, l’attuazione del progetto, coinvolgendo anche altre istituzioni quali l’Università degli studi della Basilicata, l’Apt, l’Ente parco del Vulture, la Fondazione Matera 2019, la Film Commission e le principali Fondazioni presenti sul territorio regionale (Nitti, Fortunato e Gianturco). Sono 44 le città candidate a Capitale italiana della Cultura 2021. Lo comunica il Mibact segnalando che entro il 2 marzo vanno presentati i dossier di candidature. La Basilicata intera sostiene Venosa. {module bannerInArticleGoogle} Il primo cittadino venosino, Marianna Iovanni, manifesta grande soddisfazione, un’emozione indescrivibile.”Prima di candidare Venosa – rileva Marianna Iovanni, sindaco di Venosa, raggiunta telefonicamente dalla nostra redazione – tutto il territorio del Vulture Alto Bradano ha ragionato sulla possibilità di aderire al bando del MiBACT, creando finalmente una “Unione di Comuni”, ma il poco a tempo a nostra disposizione, necessario all’espletamento di tutti gli adempimenti amministrativi, non l’ha permesso. Resta comunque ferma la volontà di portare avanti la candidatura della Città di Venosa non decontestualizzata dal ricco territorio in cui essa è inserita: territorio caratterizzato da Storia, Arte e Cultura, traducibili in esperienze uniche da far conoscere e“esplorare”.Venosa,nel territorio del Vulture, considerata tra i borghi più belli d’Italia. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Il sito preistorico di Notarchirico, posto a pochi chilometri dal centro abitato, è il più antico della Basilicata. Se fosse scelta Venosa sarebbe anche un modo per riscattarsi dal mancato appuntamento previsto de “l’Anno che Verrà”. Con quali intendimenti, progetti e obiettivi immagina il potenziale anno della cultura di una città fondata dai romani nell’anno 291 a.C. che, dopo la vittoria sui Sanniti, dedicaronoa Venere, divinità cara ai vinti. Dove nacque e trascorse la sua adolescenza, il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco.“Questa candidatura- continua Marianna Iovanni – è un atto di coraggio e uno scatto di orgoglio da parte di chi ama follemente la sua terra, soprattutto al termine dell’anno di Matera Capitale europea della Cultura. {module bannerInArticleGoogle} Ma resta anche una grande occasione: la vittoria è soltanto l’atto finale di un percorso importante in termini di visibilità, promozione e progettualità. Comunque vada, infatti, resterà un territorio che si è interrogato sulle proprie potenzialità, rimaste per anni inespresse, tentando di trasformarle finalmente in concrete occasioni di sviluppo; resteranno iniziative da poter sviluppare nel tempo; resterà la cooperazione a ogni livello, che ha posto le basi per una nuova visione dell’interesse collettivo”. Di Venosa molti dicono: luogo dove il tempo scorre tra un passato e presente, lo testimonia appunto Piazza Orazio, dove svetta la statua dedicata a Orazio. Sarà Orazio il testimone dell’anno che verrà,quello vero, della cultura e della storia e della gastronomia lucana?“Sarà Orazio – conclude Marianna Ivonne -certo, ma non solo Orazio. Tanti saranno i protagonisti che hanno reso grande la nostra terra, posta sotto la maestosa e incantevole egida del Monte Vulture”.