Nella notte tra l’8 ed il 9 febbraio del 1688 il terreno del rione Terravecchia cedette risucchiando case e persone
Per il terzo anno consecutivo il gruppo social “Noi…Pisticci”, a cura di Daniele Marzano e Leo Andriulli, organizza, domenica 9 febbraio, la rievocazione della storica frana della notte di Sant’Apollonia del 9 febbraio 1688: “Ruina III Edizione – La Frana di Casalnuovo”. Tutto accadde nella notte tra l’8 ed il 9 febbraio del 1688, quando, improvvisamente, il terreno del rione Terravecchia cedette, risucchiando case e persone. La parte antica del paese fu tagliata in due e da allora la storia di Pisticci è cambiata. {module bannerInArticleGoogle} Le pagine di storia raccontano di un ribassamento del suolo per oltre cinquanta metri, 400 furono le persone che rimasero morte e sepolte. Il resto dell’abitato fu trasferito in una zona pianeggiante tra le contrade di San Pietro e Caporotondo. Sulle rovine della frana si iniziarono a ricostruire casette basse a schiera: nasceva il rione Dirupo, un suggestivo scenario architettonico che fa di Pisticci una delle Cento Meraviglie d’Italia. L’evento drammatico oltre a causare la morte di centinaia di cittadini, comportò la scomparsa quasi totale del popoloso rione di Casalnuovo. L’appuntamento sarà rivolto al ricordo, all’esame della memoria storica con una sintesi critica sulle scelte urbanistiche che seguirono l’evento catastrofico. {module bannerInArticleGoogle} Il racconto sarà accompagnato da immagini esclusive e supportata da opportuna documentazione storica attestante i fatti di cronaca con una precisa descrizione dello sviluppo urbanistico del centro urbano dell’epoca a seguito della frana con l’individuazione di punti che, allora, furono individuati come strategici. L’appuntamento è fissato alle ore 19:30, presso la chiesa Matrice – Pisticci Centro Storico.