Il Servizio Igiene Alimentare dell’Asl ha approvato il menu proposto. Ora la formazione del comitato mensa
Volge a soluzione la questione mensa scolastica a Senise con l’approvazione da parte del SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) dell’Asp della proposta di menu sulla quale, genitori, comune, ditta erogatrice del servizio e rappresentanti della scuola, erano convenuti nel corso dell’incontro del 28 gennaio scorso.
Proprio quel giorno le famiglie avevano deciso di non far pranzare i propri figli a mensa facendo portare loro un panino da casa in segno di protesta, circostanza stigmatizzata dal dirigente scolastico Francesco D’Amato, presente all’incontro, in quanto non consentita dalla legge.{module bannerInArticleGoogle}
In quella sede i presenti sottoscrissero la proposta di modifica al menu, poi sottoposta dal comune, nelle persone del commissario Alberico Gentile e del dirigente Vincenzo Guaragnone, all’Asp. L’approvazione dello stesso dà il via, ora, alle modifiche a cui la ditta erogatrice del servizio mensa, la SLEM, dovrà attenersi.
Nel frattempo i genitori si sono attivati per la costituzione di un comitato mensa, per dare seguito al clima di collaborazione tra le parti che si è registrato nel corso della riunione e nei giorni successivi, designando i nomi di coloro che dovranno far parte dello stesso per la componente delle famiglie. In proposito il comune ha fatto sapere che si stanno predisponendo gli atti per la istituzione e regolamentazione del comitato mensa che sarà composto rappresentanti del comune, della scuola, dei genitori e da operatori del servizio di mensa e refezione scolastica.
Il preside D’Amato, raggiunto telefonicamente, ha fatto sapere che qualora giungerà una richiesta in tal senso “e nel momento in cui i genitori ci faranno sapere con quale tipo di regolamentazione si farà tale comitato, potremmo immaginare in maniera concordata di mettere una rappresentanza docente all’interno dello stesso con funzioni di osservazione perché la mensa riguarda essenzialmente i genitori e il comune. Il comitato però –sottolinea D’Amato- dovrebbe avere all’interno anche una componente dell’Asl”.