Prendiamo atto del fatto che non c’è la possibilità di fare una seria programmazione
“Ci facciamo da parte, non possiamo rincorrere una cosa che per noi era un regalo alla città”. Parole crude, ma nude si potrebbe dire, del presidente del Potenza Calcio, Salvatore Caiata a proposito della realizzazione del nuovo stadio nel capoluogo lucano. “Avevamo chiesto alle istituzioni di avere risposta sul progetto – ha sottolineato Salvatore Caiata – per pianificare il nostro futuro, anche sportivo, risposta che non è arrivata. In cambio ci siamo attirati le ire di quelli che fino ad oggi hanno speculato sulla città di Potenza e che vorrebbero continuare a farlo”. {module bannerInArticleGoogle} Unire e non dividere, il motto di Salvatore Caiata, all’indomani della proposta di realizzazione del Lions Arena, progetto realizzato dall’ing. Antonio Sarricchio, con una capienza di 10-12 mila posti e un investimento di 40-50 milioni di euro. Ora il passo indietro. “Ci facciamo da parte come Potenza Calcio – continua Salvatore Caiata – e si fanno da parte anche i privati che erano interessati alla realizzazione in quanto si aspettavano di entrare trionfalmente nella città di Potenza e non con una campagna di odio. Avevamo chiesto un tavolo tecnico e ci è stato chiesto uno studio di fattibilità che costa 300 mila euro. Non abbiamo queste risorse da buttare via per portare degli incartamenti in comune e farli impolverare visto che se per un tavolo tecnico, che si convoca con una telefonata, sono passati quattro mesi per la realizzazione dello stadio ci vorranno cinquanta anni”. {module bannerInArticleGoogle} Una proposta di un nuovo stadio come regalo alla città. “Era un regalo alla città – aggiunge Salvatore Caiata – a questo punto prendiamo atto del fatto che non c’è la possibilità di fare una seria programmazione. Ci concentriamo esclusivamente sulla squadra pur sapendo, e lamentando già da adesso, che se non abbiamo la possibilità, dovremmo valutare come procedere l’anno prossimo. Pensare di allenare sei quadre al Viviani con turni fino alle 22 di sera, oggettivamente è una cosa che non si può più fare”. Ora la parola passa alle istituzioni, Comune di Potenza e Regione Basilicata. “Certo – conclude Salvatore Caiata – aspettiamo risposte chiare dalle istituzioni che dovranno rispondere a un’esigenza dei cittadini”.