Un’associazione criminale che manteneva contatti con circuiti criminali fuori dalla Basilicata
Blitz dei carabinieri del comando provinciale di Matera contro traffico di droga in Basilicata. Sono ben 16 i destinatari del provvedimento, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Potenza, ritenuti responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. I 16 fermi, 13 uomini e tre donne, sono stati eseguiti a Castelfranco Veneto (Treviso), San Giorgio di Mantova (Mantova), Campegine (Reggio Emilia), Corsico (Milano), Stigliano, Aliano, Ferrandina e Accettura (Matera), Sant’Arcangelo e Corleto Perticara (Potenza). Quasi tutti di origine materana i fermati. Dieci di Stigliano, in provincia di Matera, Calvello Angelo Rocco, Lardino Domenico, Lasaponara Rocco Leonardo, Palmiotto Antonello, Scazzarriello Annmaria, Liuzzi Stefania, D’Acunto Gaetana, Rigireto Domenico, Salerno Gennaro, Carbone Kevin, di Pisticci, Vinciguerra Luciano e Serra Filippo di Policoro. Irpino, di Avellino, Lo Priore Giuliano, straniero, nato a Casablanca, Harrati ILLiass. {module bannerInArticleGoogle}
Un contributo importante alle indagini, è stato dato dalla compagnia dei carabinieri di Pisticci che ha permesso di acquisire, nel periodo temporale investigativo, dalla fine del 2017 fino a febbraio 2020, gravi indizi in ordine alla esistenza ed alla operatività di un gruppo criminale attivo nel traffico di stupefacenti. Un’organizzazione costituita da membri di uno stesso sodalizio con una rete di fiancheggiatori che riusciva a controllare diverse piazze di spaccio in comuni della provincia di Matera e Potenza. Un’associazione criminale per strutturata e radicata che riusciva a mantenere stretti contatti con diversi e analoghi circuiti criminali operanti anche fuori il territorio della Basilicata. Le indagini ha fatto emergere oltre diverse situazioni di inusitata violenza di sequestro di persona al solo scopo di estorsione, episodi di tortura eseguiti da alcuni indagati per ottenere il pagamento di una partita di stupefacenti. I reati contestati vanno dall’associazione finalizzata al narcotraffico, aggravata dall’essere armata con il metodo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione con il metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione, tortura e riciclaggio. L’operazione ha visto impegnati oltre cento Carabinieri, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Puglia” e da unità cinofile. Le indagini sono ancora in pieno svolgimento.