L’Italia si ferma. L’effetto dei nuovi provvedimenti si vedranno tra 14 giorni
Molti lucani ricorderanno la data dell’11 marzo 2020. In un solo colpo sono arrivati tre interventi istituzionali. Il primo, l’ordinanza numero quattro della giunta regionale di Basilicata, sottoscritta dal Presidente Bardi, con oggetto: misure urgenti per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Alle 18.00, minuto meno o più, l’organizzazione mondiale della sanità, profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione, ha reso ufficiale il provvedimento dichiarando la pandemia. Infine, alle 21.45, a conclusione della giornata, il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, informa la nazione che, a breve, avrebbe firmato un nuovo decreto con ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale con efficacia fino al 25 marzo.
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Appena due articoli per confermare la sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. In particolare sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.
Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Nello specifico sono sospese le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, per tutto il giorno e non solo dopo le 18.00. Consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto; le attività inerenti i servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti. Garantiti nel rispetto delle norme igienico sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. In ordine alle attività produttive e alle attività professionali il decreto raccomanda che: sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva; siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione; si assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale; siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali; che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni. Il Mit potrà chiudere gli aeroporti e ridurre anche le corse interregionali di treni e pullman.