Pochi i controlli soprattutto presso le attività commerciali rimaste ancora aperte che non offrono beni di prima necessità
A Matera non è consentito passeggiare: il sindaco ha chiarito che l’attività fisica o ludico-ricreativa non è un valido motivo per uscire di casa. Ci si può muovere per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze deve essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di polizia, la cui veridicità diventa oggetto di controlli successivi. I buoni propositi ci sono, le regole anche ma la presenza poco costante delle forze dell’ordine lungo tutte le strade cittadine, nonostante le segnalazioni e le denunce dei residenti, permette ad alcuni incoscienti di andare ancora in giro senza un giustificato motivo. Le segnalazioni riportano che ancora troppa gente vaga per le strade e troppi sono anche senza mascherina. Pochi i controlli soprattutto presso le attività commerciali rimaste ancora aperte e quelle che non offrono beni di prima necessità. “Restate a casa” oggi non è più un invito, è un obbligo oltre che un dovere nei confronti della salute pubblica e dell’intero Paese ma il concetto a tanta gente rimane ancora sconosciuto.
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Nei tabaccai la gente entra per giocare agli slot, i supermercati sono diventati una “scusa giustificata” per uscire di casa soprattutto per gli anziani e tante attività, che non vendono beni di prima necessità, continuano ad operare,seppur ad orario ridotto, provocando ingiustificati assembramenti. A Matera tutto questo nonostante l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio e le ulteriori limitazioni ed indicazioni date dal sindaco. “Clienti vengono al supermercato anche 3 volte al giorno ed ogni volta comprano al massimo due o tre articoli. Nel frattempo – riporta una cassiera – parlano tranquillamente con altri clienti, spesso non rispettando le dovute distanze e costringendoci a chiedere loro di indossare la mascherina e di mantenere le distanze. È vero che non serve fare grosse scorte perché il rifornimento dei beni alimentare ci è stato garantito, ma è evidente che c’è chi ne sta abusando”. A Matera ma in realtà nella gran parte delle città, ciò che non è chiaro è che uscendo più volte per andare nei negozi le possibilità di contagio si moltiplicano e si espone anche ad un maggiore rischio gli operatori dei vari negozi. esponendo al rischio anche gli operatori dei supermercati.
Uno studio epidemiologico effettuato nel paese veneto di Vo’ Euganeo ha chiaramente dimostrato che la maggioranza delle persone infettate da SARS-CoV-2, tra il 50 e il 75%, è asintomatica, ma rappresentano una spaventosa fonte di contagio. L’isolamento di tutti i soggetti infettati, asintomatici compresi, come si è compreso a Vò è l’unico modo per proteggere dal contagio altre persone e per prevenire un’evoluzione grave della malattia nei soggetti contagiati. La percentuale delle persone infette, anche se asintomatiche, nella popolazione è più alta di quel che si pensa e rappresenta la maggioranza dei casi, giovani e anziani. L’isolamento degli asintomatici è essenziale per riuscire a controllare la diffusione del virus e la gravità della malattia, fare il tampone a 60 milioni di persone oggi è complicato, l’alternativa più fattibile ad ora è considerare chiunque stia bene un potenziale positivo asintomatico, quindi adottare tutte le precauzioni raccomandate e soprattutto uscire di casa il meno possibile o adottando ogni precauzione necessaria. A Matera, intanto, alcune catene quali Coop e Interspar, hanno già deciso per la chiusura domenicale e per la riduzione degli orari di apertura come misura preventiva. I residenti chiedono maggiori controlli da parte degli agenti predisposti.