“Abbiamo chiesto agli organi regionali sanitari screening della popolazione adulta tricaricese”
Con l’ordinanza numero 12 del 27 marzo, il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, ha disposto la “chiusura” fino al 26 aprile del comune di Tricarico, di Irsina e parte di Grassano. Questo perché la pericolosità del Covid-19 in questi centri è molto elevata, essendosi riscontrati alcuni contagi nel centro di riabilitazione “Don Gnocchi” di Tricarico. “La situazione al momento è stabile – precisa Vincenzo Carbone, sindaco di Tricarico, raggiunto telefonico dalla nostra redazione – vengono confermati i contagiati non residenti a Tricarico, oltre i 2 soggetti Tricaricesi in quarantena cautelativa. Al momento sono stati eseguiti numerosi tamponi. Ma è chiaro che da parte nostra c’è la massima attenzione”. Dopo l’ordinanza numero 7 di Moliterno, ecco la numero 12 per Tricarico. Paese chiuso fino al 26 aprile.
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Come sono state prese dal paese queste nuove ristrettezze? “La città ha appreso – continua Vincenzo Carbone – con grande senso di responsabilità e collaborazione le misure adottate. I cittadini si sentono presi in carico e questo è motivo di serenità e conforto in questa difficile situazione”. Una situazione al momento stabile dal punto di vista dei numeri, ma se dovessero aumentare le criticità sono in programma ulteriori iniziative da parte del comune?. “Abbiamo già inoltrato una richiesta di screening con test rapido della popolazione adulta tricaricese – sottolinea il sindaco – all’assessore regionale Leone, al direttore ASM Annese e al direttore Dipartimento Politiche della Regione Basilicata, Esposito, al fine di individuare precocemente i contagiati e attuare le misure di contenimento necessarie”. Si dice che le epidemie cambiano la storia.
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Dalla più remota antichità, le civiltà hanno dovuto affrontare varie ondate epidemiche che si sono spesso protratte per molti anni. Le più tristemente famose in Europa sono la peste, il colera, il vaiolo e il tifo. Questa nuova epidemia, alla fine, potrà cambiare Tricarico e quanto nella propria normalità di vita? “Ritengo che questa epidemia rappresenti- conclude in maniera secca Vincenzo Carbone -una sfida importante per tutto il genere umano, ci insegnerà a ridimensionare il nostro senso di onnipotenza e a guardare con più fiducia l’altro”.