Il comune: si potranno usare l’anno prossimo. Italia Viva solleva il problema e chiede soluzioni
L’incertezza sulla data di ripartenza delle attività scolastiche ha fatto emergere, tra le tante altre cose, il problema legato ai buoni mensa che le famiglie hanno già pagato ma che ora non sono più utilizzabili. La questione è stata sollevata anche a Senise dove diverse mamme hanno chiesto che fine faranno i buoni mensa acquistati dal momento che, di certo, non si torna a scuola per questo anno scolastico mentre per il prossimo ancora è tutto da scoprire.
Il comune ha fatto sapere che i buoni potranno essere utilizzati per l’anno prossimo dal momento che non ci sarebbero le condizioni per espletare il previsto bando per l’assegnazione del servizio mensa e, dunque, la SLEM Srl, che gestisce ad oggi il servizio, avrà una proroga fino al 31 dicembre 2020. Questo per permettere l’utilizzo dei ticket acquistati e non utilizzati e per permettere agli uffici di predisporre il nuovo bando.
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Nel frattempo è stato messo in circolazione un modello per la richiesta di rimborso indirizzato direttamente alla ditta e per conoscenza a uffici e commissario del comune di Senise. I versamenti per l’acquisto dei ticket, infatti, era effettuato direttamente alla ditta e non al comune che, nella vicenda quindi, viene coinvolto in maniera relativa.
Nel frattempo nella giornata di oggi la responsabile di Italia Viva di Senise Rossella Spagnuolo, ha diramato un documento indirizzato proprio al commissario prefettizio Alberico Gentile e al responsabile di settore del comune.
“Certa del vostro costante impegno, profuso sui vari fronti, -si legge nel documento- segnalo una problematica, sollevata da più famiglie, relativa al Servizio di mensa scolastica, anch’esso sospeso. Tanti lamentano la necessità di ottenere un rimborso delle spese già sostenute alla data dell’otto marzo scorso e per le quali non è stato erogato il servizio. Sia chi ha versato le somme per la retta senza riuscire a ritirare i ticket, stante la chiusura improvvisa, sia chi si ritrova i buoni mensa senza poterli utilizzare. Si fa presente inoltre, che per tutti gli alunni frequentanti le classi di fine ciclo scolastico in cui il servizio mensa è previsto, le classi quinta della primaria e le classi della terza media del tempo prolungato, l’ipotesi di un eventuale recupero, è impossibile, stante il passaggio a classi di ordine e grado superiori per cui non si prevede la fruizione del servizio di refezione scolastica. A fronte delle incertezze che il MIUR esprime circa la modalità e i tempi della ripresa delle attività scolastiche, strettamente connesse al placarsi dell’emergenza epidemiologica e tenendo conto delle gravi ristrettezze economiche che la maggior parte delle famiglie si trova a vivere, è opportuno e sono certa sia al vostro vaglio, effettuare un rimborso delle somme spettanti, anticipate, per un servizio non reso. Essendo altresì il servizio di refezione, gestito anche per i pagamenti, direttamente da una ditta esterna e non dall’Ente, occorrerà interloquire con la stessa al fine di definire le opportune modalità e tempi della restituzione o fruizione futura. Stante le premesse, si ritiene necessario il rimborso delle somme anticipate per tutti gli alunni delle classi quinta elementare e terza media, ma auspicabile anche per gli altri, in sostituzione di un eventuale recupero da effettuarsi nell’anno scolastico 2020/2021.”
Come si legge il documento la richiesta riguarda le classi in uscita, quinta elementare e terza media, ma con l’auspicio che venga esteso a chiunque ne faccia richiesta.
In premessa il comunicato di IV aveva sottolineato il difficile momento che vive il paese nella sua interezza.
“In seguito alla grave emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Virus COVID-19, sono state adottate misure restrittive drastiche che a livello mondiale hanno privato le popolazioni dei diritti fondamentali pur di tutelare il diritto alla Salute di tutti, messo seriamente in pericolo dal forte e veloce diffondersi del Virus. In seguito al D.P.C.M. dell’8 marzo scorso, le scuole, di ogni ordine e grado, su tutto il territorio Nazionale sono state chiuse e ovviamente tutti i servizi educativi e sociali ad esse connesse, oltre alla chiusura della maggior parte delle attività produttive del nostro amato Paese. Se da un lato ciò ha garantito una barriera protettiva contro il diffondersi del Virus, oggi facciamo i conti anche con una grave crisi economica che è solo all’inizio del suo percorso. Lo Stato e tutte le Istituzioni ai vari livelli gerarchici sono impegnate a fronteggiare un’emergenza che ormai è Sanitaria, Sociale ed Economica.”