L’ammortizzatore sociale interesserà 7220 lavoratori dello stabilimento lucano di Melfi
Si è tenuto oggi l’esame congiunto tra FCA, organizzazioni sindacali e delegati dello stabilimento di Melfi per discutere dell’ulteriore ricorso alla CIGO Covid – 19 a partire dal 14 maggio e per l’intero periodo che sarà previsto nel decreto legge. L’azienda comunica che l’ulteriore ricorso alla cassa integrazione è dovuto alla necessità di fronteggiare gli effetti della complessiva situazione determinatasi a seguito dell’emergenza Covid-19 e della correlata temporanea notevole riduzione della domanda di mercato. L’ammortizzatore sociale interesserà 7220 lavoratori dello stabilimento lucano, malgrado la ripresa produttiva che partirà dal 21 maggio.
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I delegati e la segreteria della FIOM ritengono che a fronte di un quadro di incertezza come quello attuale le produzioni previste potevano essere realizzate con turnazioni diverse e scaglionate nel tempo per venire incontro anche al contenimento dei numeri di lavoratori nello stabilimento. L’azienda ha tuttavia replicato che le auto che si produrranno sono frutto di commesse estere e che per assicurare il trasporto delle stesse nei tempi non è possibile diluire la produzione.
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Inoltre la delegazione FIOM ha ribadito che all’interno della CIGO Covid deve comunque essere garantita la rotazione dei lavoratori anche in funzione della maturazione dei ratei e che questa deve essere discussa in stabilimento con la RSA con strumenti utili alla verifica, visto che per questa fase non sono stati prodotti i calendari mensili per le presenze dei lavoratori. Ribadiamo che in questo momento la nostra priorità resta la salvaguardia della salute e della sicurezza, aspetti che continueremo a mettere al centro dell’azione sindacale partendo dalla riunione che si terrà oggi tra la FCA e il comitato di sicurezza e durante la quale ci aspettiamo le prime risposte sulla gestione dei lavoratori con patologie pregresse e rispetto all’adeguamento dei documenti di valutazione dei rischi rispetto al rischio COVID–19. Durante la discussione inoltre l’azienda ha dichiarato di stare esplorando ogni strada possibile rispetto agli ammortizzatori sociali da poter utilizzare se, come sembra, l’attuale emergenza sanitaria e la conseguente riduzione dei volumi non dovesse risolversi in tempi brevi.