Con il presidente di Confindustria Lecce parliamo delle opportunità della ripartenza post coronavirus
Turismo in Puglia: come cambierà con il coronavirus? L’interrogativo appare d’obbligo nel momento in cui si comincia a parlare incessantemente di ripartenza. Per la Puglia i dati, indicati dall’Istat, riferiti al turismo e alle attività connesse sono quelle del 2018 e 2019. Due anni fa, nel 2018, i dati raccontano di una Puglia con 15,2 milioni di presenze totali, salite a 15,5 milioni nel 2019, la nona per flussi e la seconda, dopo la Campania, tra quelle del Sud.
Sul futuro del turismo pugliese parliamo con Giuseppe Coppola, Presidente della sezione turismo di Confindustria Lecce.
Presidente il coronavirus porterà dei cambiamenti al momento della ripartenza?
Indubbiamente il Coronavirus cambierà in modo radicale il turismo almeno nella prima fase post emergenza. Ma non solo in Puglia. Il turismo pugliese si basa ancora sull’80 per cento di presenze italiane. Il rischio più grande per la nostra regione è rappresentato oggi da due componenti principali: il primo è che la prima regione per incoming in Puglia è proprio la Lombardia, come sappiamo è la regione più colpita. In base all’andamento dei contagi in queste zone e alle conseguenti disposizioni e restrizioni potremo capire che estate sarà. Secondo oltre, alle restrizioni, dovremo fare i conti con la capacità di spesa di queste persone. Un ceto medio intaccato in parte dal blocco delle attività per oltre tre mesi, con la possibilità di poter usufruire di ferie o di voler ulteriormente interrompere la propria attività una volta ripresa. Il fattore psicologico della paura di viaggiare e di ammalarsi in un luogo lontano da casa. Per i prossimi mesi avremo quindi un turismo di prossimità e quello legato alle relazioni di fiducia con i clienti abituali e con quelli che sapremo convincere.
Sicuramente il dato che subirà una contrazione sarà la presenza straniera. La situazione della Germania (in riapertura dal 20 aprile) è in queste ore in stretta osservazione per verificare che l’allentamento delle misure restrittive non faccia risalire i contagi. La Francia sembra ancora in una fase di maggior incertezza (quinta per numero di contagiati, oltre 25mila decessi). Più complesso il quadro nel Regno Unito perché permane il lockdown (si sono registrati oltre 30mila morti).
Le ultime notizie dicono che la Germania molto probabilmente vieterà i viaggi in Italia e anche in questo caso parliamo del primo paese per incoming nella nostra regione. Per quanto riguarda il nostro comparto, quello dei villaggi e campeggi e anche quello dell’enoturismo legato alla Cantina di nostra proprietà, la presenza degli stranieri diventa importante nei mesi considerati di bassa stagione. Da ottobre a marzo ogni anno ospitiamo circa 300 persone provenienti dai paesi europei come Germania, Svizzera, Austria e Svezia che scelgono di trascorrere l’inverno con noi. Per quanto riguarda l’enoturismo le maggiori richieste di singoli o gruppi per wine tour, visite e degustazioni sono concentrate da marzo a giugno e da settembre ad ottobre. Se tutto andrà bene e sapremo trasmettere fiducia e senso di sicurezza, con lo sblocco della mobilità aerea, probabilmente rivedremo gli stranieri a settembre. La cosa fondamentale sarà non perdere il lavoro fatto finora e non vanificare i risultati di crescita raggiunti. In questo senso occorrerà continuare con le campagne di promozione già avviate; anche aeroporti di Puglia dovrà essere efficace nel riuscire a confermare le tratte e i voli diretti attivati.
Per fare tutto ciò vanno da subito messe in campo politiche concrete per i turisti, operatori regionali e intermediari.
È fondamentale trasmettere fiducia e sicurezza coloro che guardano alla Puglia come destinazione per la propria vacanza. Investire dunque nell’immagine e nella reputazione online integrando e incrementando la presenza social, interagendo con tutti gli strumenti utili a trasmettere la bellezza di questo territorio, la preparazione, la serietà. App, piattaforme e-commerce, tour digitali e 3D sono strumenti che possono creare empatia. A lungo termine invece, lavorando in ottica futura, con progetti di sviluppo che mirano alla sostenibilità ambientale, alla costruzione di una mentalità diffusa più attenta al benessere della collettività, alla formazione, al miglioramento dello stato occupazionale e non solo alla ricerca del profitto, dando così concretezza a quel ruolo di responsabilità sociale dell’impresa.
In tutto questo viene in mente un’ipotesi di attrazione che potrebbe venire da un collegamento Puglia- Basilicata, Matera- Salento.
Da sempre la Puglia e i Pugliesi sentono vicina la Basilicata, il legame tra le due regioni è da tempo consolidato, molti operatori offrono pacchetti integrati che includono nel tour o nella vacanza anche la Basilicata. Questo collegamento è cresciuto e si è consolidato con Matera 2019. Nella nostra azienda da sempre offriamo agli ospiti la possibilità di una escursione a Matera. Crediamo che la cooperazione e la rete siano alla base di un turismo vincente e di qualità.