12 i milioni di euro spesi dalla produzione del film nella città dei sassi
In arrivo la pellicola numero 25 della saga di James Bond, in uscita nel novembre 2020 in Francia, per quello che sarà l’ultimo episodio in cui Daniel Craig vestirà lo “smoking” dell’agente segreto con licenza di uccidere più famoso del mondo. Fra le location scelte per il film ci sono anche due luoghi italiani: Matera e Gravina in Puglia.
18 minuti di riprese: 12 milioni di euro
Le proporzioni nel cinema sono spesso esagerate, ma se parliamo di 007 forse lo sono ancor di più. Sono infatti ben 12 i milioni i milioni di euro spesi dalla produzione del film “Time to die” nella città dei sassi per “soli” 18 minuti di riprese. Ma i numeri che lasciano a bocca aperta non finiscono qui, perché bisogna considerare anche gli oltre 800 materani hanno partecipato alla costruzione dei 32 set. Se poi parliamo anche della troupe di “default” del regista statunitense Cary Fukunaga, atterrata a Matera e conposta da ben 600 persone, riusciamo a comprendere anche la portata economica del fenomeno James Bond: si sono letteralmente riempiti alberghi, ogni tipo di attività di ristorazione e case vacanze. Location inedita questa per un film di James Bond, che normalmente si aggira tra hotel di lusso, aeroporti e casinò. Proprio le sale da gioco sono uno dei set più utilizzati dall’agente in smoking, di cui è nota la passione per il gioco Baccarat e in particolare della versione “Chemin de Fer”. Celebre anche la storia divisa fra mito e realtà che Sean Connery abbia vinto un jackpot del casinò proprio in Italia presso la struttura di Saint Vincent de la Vallée puntando sul 17 nero alla roulette, numero che anche il suo personaggio James Bond poi giocherà nel film “Una cascata di diamanti”. In realtà, di jackpot in questa produzione materiana ce ne sono due: uno è sicuramente quello vinto dalla città della Basilicata, che dopo essere stata insignita del titolo di capitale della cultura europea nel 2019 aggiunge un altro motivo di interesse alla sua storia e programmazione culturale; l’altro è quello che l’attore Daniel Craig ha incassato dicendo sì alla partecipazione al film per la sua quinta volta nei panni di James Bond, ma ne parliamo più avanti.
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Matera e il cinema: nè la prima nè l’ultima volta
Vi sono luoghi che ispirano e affascinano. Ve ne sono altri che, oltre a ispirare e ad affascinare, riescono anche a far cambiare idea a un attore come Daniel Craig. Eh sì, perché il cinque volte James Bond aveva deciso di smettere i panni dell’agente segreto già nel 2015, quando aveva recitato per “Spectre”, 24esimo film della saga e quarto per Craig nei panni di Bond. Ma quando il produttore di “Time to die” ha detto a Craig che una buona parte delle sue scene si sarebbero girate in Italia, l’attore ha ceduto alle lusinghe, supportate da un assegno di oltre 20 milioni di dollari, e ha accettato per la quinta e ultima volta di vestire i panni dello 007. Matera ha un rapporto fruttuoso con il cinema: ricordiamo il film diretto da Mel Gibson “La passione di Cristo”, che oltre a riscuotere incassi notevoli riscosse anche molte critiche per la violenza di alcune scene. Gibson girò interamente il suo film in Italia e per la maggior parte a Matera, scelta simile a quella fatta da Pasolini per il suo “Vangelo secondo Matteo”. Matera è stata spesso legata a produzioni a sfondo religioso e già nel 1985 le vie e gli scorci della città sono stati utilizzati per la Gerusalemme del film “King David” in cui Richard Gere era l’attore protagonista.
Ci sono alcuni luoghi in Italia che non “muoiono” mai ed è questo il caso di Matera, che con la magia dei suoi sassi e del suo silenzio affascina registi e produttori di tutto il mondo.