Bocciata l’unica lista di persone del luogo rimangono le due composte da agenti di Polizia
E’ uno strano caso quello verificatosi a Carbone, piccolo centro nel cuore del parco Nazionale del Pollino sulla sponda sinistra del torrente Serrapotamo. La mattina del 22 settembre prossimo, i cittadini di Carbone, si sveglieranno con un sindaco originario di Lecce o addirittura di Messina. Una strana vicenda nata allo scadere del termine massimo per il deposito delle tre liste: Onesti e Liberi con il candidato Vincenzo Scarabello, Altra Italia con candidato sindaco Antonio De Lorenzo e Uniti per Carbone con candidato sindaco Nicola Consiglio.
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Proprio quest’ultima lista, Uniti per Carbone, composta da cittadini del luogo, pare, convinti e inseriti in lista negli ultimi minuti, è stata esclusa dalla competizione perché non in regola con le norme elettorali, dal momento che risultavano addirittura mancanti le autentiche delle firme. A beneficiare di questo insolito caso sono le rimanenti due liste ammesse al voto. Liste composte da dipendenti delle forze di Polizia e tutti residenti nelle regioni della Puglia, Campania e Sicilia. Una circostanza non nuova, questa verificatasi nel piccolo centro di Carbone. Infatti, pare che nelle precedenti tornate elettorali, queste tipologie di liste erano state presentate anche nei comuni di Teana e Calvera con il solo scopo di ottenere i trenta giorni di congedo previste dalla legge per i candidati in liste elettorali. Ora si rischia l’elezione di una delle due liste senza colpo ferire, visto che non è necessario il quorum del 50 per cento per la validità della competizione elettorale. “Una circostanza strana – sottolinea l’attuale sindaco Mario Chiorazzo (che ha già fatto tre mandati, e non è candidato per l’elezione del 20 e 21 settembre) – non positiva per la mia comunità, che può portare ad una fase successiva di incertezza amministrativa”.