La vittoria del prossimo sindaco passa anche dalle coalizioni che sceglieranno di scendere in campo
La seconda parte della campagna elettorale per le elezioni amministrative a Matera che porterà al ballottaggio del 4 e 5 ottobre è iniziata. Da una parte i materani hanno Rocco Luigi Sassone, per l’intera coalizione di centrodestra, dall’altra Domenico Bennardi per la coalizione guidata dal Movimento 5 Stelle e che comprende Volt, Europa Verde-PSI e Matera 3.0. A una settimana dal ballottaggio ad aprire le danze di questa fase decisiva sono stati i Cinque Stelle. Venerdì scorso nella Città dei Sassi è arrivato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio a supporto di Bennardi, unico, insieme al candidato sindaco Michele Coratella di Andria a rappresentare il Movimento 5 Stelle al secondo turno in tutt’ Italia. Ieri è stata la volta di Sassone che dal palco di Piazza Vittorio Veneto ha finalmente replicato alcuni attacchi del suo avversario, dimostrando che scegliere di non rispondere alle provocazioni non vuol dire non essere in grado di replicare o di non avere risposte adeguate: «Dice di essere un imprenditore ha dichiarato Sassone ma un imprenditore non ha tra i suoi dipendenti la moglie. Non si fa impresa con i corsi di formazione del nulla. Lo avrei votato se avesse detto “sono un ragazzo di buona volontà che si vuole mettere al servizio della città”. C’è una famiglia allargata che non si merita questa città. Lo dimostrano i fotomontaggi beceri e grevi con cui mi attaccano sui social. La competenza, la programmazione, potrete riscontrarla solo se ci darete fiducia».
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La programmazione sui prossimi 5 anni di Matera e lo stoccate tra i due candidati non sono gli unici fattori di convincimento per gli elettori. Il perno su cui poggia anche la vittoria del prossimo sindaco di Matera passa anche dalle coalizioni che sceglieranno di scendere in campo per il bene comune nonostante la sconfitta del primo turno. Segnali di apertura verso Bennardi sono arrivati dal candidato della coalizione di centrosinistra Giovanni Schiuma, che sostiene una sua impossibilità di sostenere Sassone. Incerta, la posizione degli altri candidati. Pasquale Doria Nicola Trombetta e Luca Braia. D’altra parte Rocco Sassone si dice sicuro della tenuta della coalizione di centrodestra, unita fin dal primo momento e che forte del 30% al primo turno, punta a conquistare la fetta di elettorato che manca per arrivare al 50%, con trasparenza e con una pragmatica programmazione ed organizzazione che mira ad offrire a Matera quelle opportunità necessarie alla città. Il candidato sindaco della civica “Liberi”, Nicola Trombetta, ha annunciato ieri che comunque non intendono fare apparentamenti con nessuno dei due candidati a sindaco per il ballottaggio. La decisione di Liberi, come spiegano dalla lista in una nota, è stata collegiale su questo punto ma al tempo stesso: « La lista Liberi non darà indicazione di disertare le urne, perché l’impegno profuso sino ad oggi nelle richiesta di rinnovamento, nella compagine politica cittadina, deve proseguire. Si procederà, quindi a votare il candidato sindaco che saprà dimostrare nei fatti, oltre che nelle dichiarazioni, la realizzazione dei temi che stanno a cuore ai materani, e che la lista Liberi ha sempre considerato punti di riferimento della propria proposta di governo, ovvero: cambiamento; trasparenza nell’azioneamministrativa; rinnovamento nei metodi; efficienza della macchina amministrativa; moralità». Anche Luca Braia candidato sindaco della civica “Matera 2029” sceglie di non valutare alcuna ipotesi di apparentamento, ma al tempo stesso non nasconde una profonda delusione nei confronti del Pd: «Chi dichiarerà e dimostrerà con i fatti la volontà di realizzare la nostra visione e i punti focali del nostro programma avrà il nostro sostegno oltre le appartenenze, spiega in una nota – La prima vittoria l’abbiamo ottenuta generando il primo scossone ma vediamo “qualcuno” già pronto a “riassaltare il carro”. Ci saremmo aspettati -prosegue Braia- da parte dei candidati sindaci designati al ballottaggio, una chiara volontà di riconoscere e legittimare il portato di idee, valori e di principi, oltre che di metodi alternativi, che il 22% degli elettori hanno voluto riconoscere alle liste Matera2029 e a quelle che hanno sostenuto gli amici Doria e Trombetta. Sembra, invece, che solo il Pd del “finalmente dimissionario” Muscaridola, bocciato anche oggi dai materani, abbia meritato menzionee considerazione.
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Allora sarà il tempo a fare il resto, e ai nostri elettori chiediamo di esprimersi con coscienza e responsabilità, scegliendo con attenzione e lungimiranza chi dovrà guidare questa comunità nei prossimi cinque anni – continua Braia -misureremo e giudicheremo le azioni che saranno fatte relativamente all’attuazione di politiche che possano ridare senso alla nostra comunità accogliente e resiliente, difendendo a oltranza il diritto alla salute, al welfare inclusivo e produttivo, al recupero delle periferie urbane, sociali ed imprenditoriali, al piano strategico che punti tutto sulla rigenerazione urbana e sul turismo, perché Matera diventi smart, accessibile, sostenibile, sicura. Un nuovo inizio, per un gruppo di persone che ha passato mesi, inutilmente, a cercare di formare una coalizione moderata sul tema della discontinuità, unità e governabilità, e che continua ora a competere libero da condizionamenti strumentali e intese politiche esclusivamente tattiche. A prescindere dall’esito del ballottaggio e dalle rappresentanze consiliari».