“Non cerco la fama ma la bravura che si ottiene con l’impegno e i sacrifici”
Dopo la sua prima esibizione, quella che lo ha portato in finale alla famosa trasmissione di Maria De Filippi, “Tu si que vales 2020”, ad una delle tante interviste, parlando di talento comico, ebbe a dire: “bisogna crederci e studiare. Bisogna andare a letto pensando di essere artista e svegliarsi di esserlo”. Lucano, di Bernalda, comune di oltre dodici mila abitanti situato nella parte meridionale della provincia di Matera, al confine con la parte nord-occidentale della provincia di Taranto, Dino Paradiso, attore e cabarettista, è il comico del momento, una prelibatezza del sorriso lucano. Il personaggio della spensieratezza all’improvviso, che racconta storie antiche e nuove del mondo lucano con una comicità mai astratta, gratuita sempre sulla frequenza della realtà del momento. Laureato presso l’Università di Bari in Scienze Politiche con una tesi sulla bioeconomia, sposato, un figlio, il suo primo spettacolo in prima media con una già innata inclinazione ad animare ed allietare il pubblico, considerata quasi come un hobby. Poi la festa di laurea con un momento oratorio, pare, di quelli delle migliori espressioni di famosi comici italiani. La svolta della sua vita tutta in una telefonata della mamma quando si trovava a Bari: “è arrivata una lettera a firma Serena Dandini”. “Aprila mamma, leggi cosa c’è scritto”.
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E lei: caro Dino Paradiso sono felice di comunicarti che sei stato selezionato insieme ad altri 19 ragazzi e ragazze da tutte Italia per entrare ufficialmente nella scuola per attori comici “COMIC LAB”. Le lezioni si terranno nel meraviglioso Teatro Stabile di Potenza”. Poi le partecipazioni televisive a Made in Sud, Colorado e Zelig, per citarne alcune di importanti. Si è definito un comico non famoso; alla trasmissione di Maria De Filippi, un comico fuori luogo. Per un comico qual è la parte migliore per crescere: quella che si trova nell’essere non famoso o in quella di essere fuori luogo? “Credo in tutte e due – sottolinea Dino Paradiso, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione in un momento di pausa dalle sue attività- parte da non essere famoso e un po’ in quella di essere fuori luogo. Alla fine l’essere non famoso è una condizione che ho voluto perché mi permette di tenere al riparo gli affetti più importanti della mia vita. Del resto non cerco la fama ma la bravura che si ottiene con l’impegno e i sacrifici quotidiani anche con gli sbagli che aiutano a crescere. L’essere fuori luogo è un concetto più esteso. Sono fuori luogo oggi perché da lucano desidero stare prevalentemente nel mio luogo di nascita, cioè la Lucania dove alla fine ottengo stima e riconoscenza.
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L’essere comico lucano porta più a divertire per lavorare o lavorare per divertire? “Una cosa posso dire con certezza – aggiunge Dino Paradiso – un bravo comico vive dell’approvazione del pubblico: se il pubblico si diverte il comico è contento, anzi se il pubblico si diverte allora puoi fare il comico”. Il Tuo far ridere, appare a dire di alcuni, come un atto liberatorio, per la nostra terra fatta di gente riservata, addirittura un atto sovversivo utile al benessere psicologico. Cosa c’è di vero? “La mia comicità è fortemente intrisa – continua Dino Paradiso – della mia lucanità, tratto distintivo. So che quando parlo della mia terra, lo faccio volontariamente, sento molto l’amore della mia terra e cerco di restituire alla mia gente quello che mi è stato dato. Sono contento di essere lucano che non è un limite ma probabilmente un punto di forza nel confronto con gli altri. Quindi mi piace restituire ai lucani un momento di benessere psicologico. Poi in generale siamo sovversivi perché non ci piace il successo, ma essere bravi in quello che facciamo” Dopo la trasmissione di Canale 5, quali idee nuove in cantiere il lucano Paradiso.
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“In cantiere – aggiunge Dino Paradiso- ci sono tante idee da progettare e programmare. Da Colorado del 2015 a Tu si che Vales c’è stata una naturale maturità artistica che mi ha permesso di migliorare tra la battuta, la riflessione intelligente, la capacità di poter esplorare, attraverso la riflessione comica, sentieri che non si rifanno al comico”. Un comico diverso dal solito che sa dove andare e cosa vuole. “Sono sempre stato convinto – conclude Dino Paradiso – che il comico non è quello che deve far ridere a tutti i costi. Siamo figli dell’arte, delle maschere, apparteniamo a quel mondo che ha insegnato come cultura, l’impegno, non posso prescindere dalla propria professione”. Il Lucano della Basilicata: “Capito, abbiamo due nomi…già non ci caca nessuno poi ci complicano la vita”.