In poco tempo ha saputo capire i sentimenti dei teanesi e costruire un rapporto diretto con la comunità
Per Don Cesare Lauria è stata la prima messa di Natale celebrata nella sua nuova parrocchia a Teana. Una funzione molto particolare in un clima particolare perché l’emergenza sanitaria preoccupa anche il piccolo comune che pure ha registrato, nei mesi scorsi, un caso positivo al Covid. Per don Cesare un compito più delicato che a quello spirituale ha aggiunto il legame affettivo e di grande vicinanza alla comunità teanese. Specie in un centro di qualche centinaio di residenti è ancor più necessario in questi tempi avere un punto di riferimento. Aspettavamo da tempo il nostro pastore – riferiscono in paese – Don Cesare ha saputo in poco tempo capire i sentimenti dei teanesi e costruire un rapporto diretto che in queste festività si è consolidato.
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Il dott. Rosario Breglia, da anni rientrato a Teana da Castellammare di Stabia, sostiene che non a caso la Chiesa del paese, una delle più belle della regione, è tornata ad essere frequentata dagli anziani come dai giovani che non hanno alcuna intenzione di andare via. Vero gioiello del paese, la Chiesa Madre di Teana sorprende per la maestosità in un centro così piccolo. Centro nevralgico per una società contadina molto legata alla vita religiosa, la Chiesa domina la piazza principale. Opera cinquecentesca conserva al suo interno diverse opere sacre importanti: le antiche statue lignee ad altezza naturale dei Santi Patroni della comunità, Biagio (Patrono Principale) e Antonio da Padova (Patrono Secondario),
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documentate già nel 1683; gli affreschi settecenteschi delle volte, controfacciata e pareti; la tela settecentesca dell’Immacolata Concezione; la statua lignea di San Francesco; e la preziosissima tela secentesca raffigurante l’annunciazione a Maria Vergine con i Santi Elisabetta d’Ungheria e Francesco da Paolo. La chiesa si presenta come un’unica navata ampia ed ariosa caratterizzata da un’ottima diffusione acustica. L’antica cripta sottostante viene riempita in parte di terra e poi definitivamente murata. Don Cesare dall’altare raggiunge il suo popolo e tra i fedeli celebra l’omelia con un linguaggio essenziale che va direttamente al cuore della gente. Parole efficaci che in questo Natale hanno ridato speranza alla comunità teanese. Una piccola fiaba di un Natale che solo nei “paesi polvere” ha significati non solo di fede ma anche di civismo e attaccamento alle radici.