Incontro in regione tra Arpab, funzionari e sindaci. Previsto anche un consiglio regionale
Si è svolto, come programmato, presso gli uffici regionali, l’incontro per affrontare il delicato tema dei rifiuti radioattivi in Basilicata dopo la pubblicazione della carta dei siti potenziali per il deposito delle scorie radioattive. All’incontro, introdotto dall’assessore all’Ambiente Gianni Rosa e dal dirigente generale del Dipartimento Giuseppe Galante, hanno partecipato il vicepresidente della Giunta ed assessore all’Agricoltura Francesco Fanelli, l’assessore alla Sanità Rocco Leone, i consiglieri regionali Pasquale Cariello e Giovanni Vizziello, il direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci con i tecnici Achille Palma e Carmela Fortunato, Salvatore Adduce, Andrea Bernardo e Mario Guarente in rappresentanza dell’Anci, i presidenti delle Province di Potenza e Matera, Rocco Guarino e Piero Marrese, il sindaco Domenico Bennardi e l’assessore all’ambiente di Matera Lucia Summa, i sindaci di Genzano, Viviana Cervellino, Oppido Lucano, Antonietta Fidanza, Irsina, Nicola Massimo Morea, Montescaglioso, Vincenzo Zito, il vicesindaco del Comune di Montalbano Jonico Giuseppe Di Sanzo e l’assessore Giusy Cirigliano in rappresentanza del Comune di Bernalda.
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All’incontro si è appreso che sono in via di completamento le osservazioni di carattere tecnico – scientifico a supporto della netta contrarietà già espressa dal governo regionale lucano sull’eventuale localizzazione del deposito in Basilicata che dovranno essere presentate entro sessanta giorni dalla pubblicazione della carta, quindi entro il 7 marzo. “La Basilicata si presenta unità: diciamo no al piano del Governo con una sola lingua ed unità d’intenti – ha detto alla fine dell’incontro l’assessore Rosa –, perché riteniamo che la nostra regione non possa subire questo nuovo aggravio. Pensiero questo già rimarcato con un documento del 31 luglio 2019, a cui è seguito un pronunciamento contrario della stessa Conferenza delle Regioni”.
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Prossimo passaggio un consiglio regionale la prossima settimana con note al seguito che verranno inviate alle parti sociali, agli ordini professionali, alle associazioni ambientaliste, all’Unibas, alla stessa Regione Puglia, per cercare una unità di intenti di azione. Pare sia stata inviata una comunicazione all’Anci, l’associazione dei comuni italiani, per richiedere un maggiore coinvolgimento dei comuni della Basilicata. Fino al 7 marzo seguiranno incontri e vari approfondimenti istituzionali alla luce del fatto che per la Basilicata non ci sono mai state compensazioni ambientali sia per le attività petrolifere che per la persistenza di depositi di amianto e vecchi insediamenti industriali. Ora la questione rifiuti radioattivi può essere lo snodo per fare il punto seriamente?