Il report Istat indica che nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno
Da tempo sta prendendo piede l’idea che ci siano più scrittori che lettori. La recente indagine Istat sull’editoria in Italia, pubblicata lo scorso 11 gennaio, pare confermare, dal 2000 al 2019, il venir meno della propensione alla lettura. Il report Istat indica che nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti; di questi, due terzi sono novità, 58,4 per cento, e nuove edizioni, 8,5 per cento. Allarmante, pare essere, il dato di un 40 per cento della popolazione di 6 anni e più che legge almeno un libro all’anno, pur sottolineando di come il 77,2 per cento dei lettori legge solo libri cartacei e solo il 7,9 per cento solo e-book o libri on line. La produzione libraria a livello nazionale raggiunge i 4.698,3 milioni di euro, udite udite anche con il contributo della Basilicata.
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Il dato lucano è notevolmente importante: nel 2019, il 30,2 per cento ha letto almeno un libro, il 54,6 per cento ha letto da 1 a 3 libri, 8,1per cento ha letto 12 e più libri; il 27,7 per cento legge libri cartacei solo il 6 per cento ebook, l’1,2 audiolibri. Un’attenzione il report dell’editoria lo pone anche sulle case editrici vero termometro. In Basilicata il dato dice: a Matera sono 2 il micro case editrici, 2 le piccole, mancano medie e grandi; a Potenza sono 5 il micro case editrici, 2 le piccole, 1 inattiva, mancano medie e grandi. Il dato in generale indica che: nel Nord-ovest le case editrici attive sono così distribuite: micro 237, piccole 209, medie 63, grandi 25, improduttive 22, per un totale di 556; Nord-est: micro 174, piccole 124, medie 18, grandi 5, improduttive 14 sono, per un totale di 335; Centro: micro 265, piccole 193, medie 27, grandi 4, 18 sono improduttive, per un totale di 507; Sud: micro 156, piccole 90, medie 5, 11 improduttive, totale 262; Isole: micro 73, piccoli 34, medie 3, grandi 1, totale 111, 9 non improduttive, 120 in totale. Risetto al dato nazionale, la Basilicata ha voglia di leggere e gli editori lucani pare non si facciano sfuggire l’occasione. Franco Villani, ideatore della Villani editore, nata nel 2014 tra Calvello e Potenza, da molto tempo punta al mercato nazionale e non solo: “ho scelto come ambito privilegiato la divulgazione del patrimonio ambientale e culturale lucano, con almeno 40 opere illustrative delle risorse di borghi lucani”.
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Osanna Edizione di Venosa, la più grossa in Basilicata, pare aver trovato maggiore linfa negli ultimi anni. “In questi anni abbiamo visto – sottolinea Rosa Maglione, fondatrice con Antonio Vaccaro nel 1982 dell’azienda – crescere le vendite il peso e il raggio della nostra azione editoriale. Abbiamo 500 volumi in catalogo e ci muoviamo su una prospettiva internazionale, avendo affinato la nostra competenza nella produzione di ebook e la capacità di distribuzione tramite le piattaforme online”. Il dato da tenere sotto controllo è quello del reso o della quota invenduta, con differenze significative per tipologia di editore: in media il 22,1 per cento degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati, la percentuale è pari a 26 per cento per i micro-editori; 17,6 per cento i piccoli; il 6,9 per cento, i medi e il 5,8 per cento i grandi.