Tisci: all’Eni abbiamo inviato la prima ispezione integrata della storia. Le attività con precisi controlli
Il nuovo direttore generale dell’Arpab di Basilicata è Antonio Tisci. Avvocato quarantatreenne, professionalità e comprovata esperienza maturate nell’ambito forense e legale in materia ambientale. Nominato con decreto del Presidente della Regione Vito Bardi, subentra al commissario straordinario Michele Busciolano, alla guida dell’agenzia da febbraio 2020.Dopo anni di commissariamento, l’agenzia per la protezione ambientale di Basilicata, ha un direttore effettivo. Un ruolo importante, strategico per il territorio lucano, con un intenso attività da svolgere per un ente preposto al monitoraggio e al controllo dei fattori di rischio per la protezione dell’ambiente.
Subito sul tavolo la questione Total, oggi pare ci fosse una conferenza in regione. Prime indicazioni e strategie da attuare. “L’Arpab – esordisce Antonio Tisci, direttore generale dell’Arpab di Basilicata, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione- deve fondarsi su presupposti netti: partecipazione, legalità ed efficienza. Tre capisaldi su cui voglio strutturare l’agenzia e che sono mancate negli anni passati tanto da avere un’agenzia soffocata. Di questo se ne avuta contezza subito l’Eni a cui abbiamo inviato la prima ispezione integrata della storia. Fino ad oggi mai, era stata fatta un’ispezione al Cova; per Total abbiamo segnalato puntualmente le violazioni della DGR alla regione. Il tema dell’ambiente è importante e rilevante per la nostra regione per questo bisogna attivare un metodo di comunicazione partecipata e partecipativa. L’Arpab deve essere all’altezza delle grosse professionalità che sono presenti al suo interno. Basta con laboratori di analisi non accreditati che vanno subito legalizzati, tanto per fare un esempio.
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Questione concorsi, a giugno 2020 qualche giornale veleggiava un titolo: 80 nuovi posti in arrivo, poi la pandemia pare abbia bloccato tutto. Tempi e modalità di espletamento. “Abbiamo avviato da subito le procedure dei concorsi – sottolinea Antonio Tisci – per eliminare una situazione di grande disagio: diversi dipendenti interinali, una grossa interposizione di personale che consente a delle persone di non avere nessuna stabilità sul posto di lavoro. Dopo la settimana del 15 febbraio partiranno le preselezioni e i concorsi andranno avanti”.
Altro tema rilevante la riorganizzazione in una struttura centrale regionale, con competenze amministrative e tecnico-scientifiche e sedi in Potenza, Matera e Metaponto, al contempo armonizzando la legge regionale di riforma dell’Arpab, risalente al 2015, alla normativa nazionale, la legge 132 del 2016, e intervenendo per superare carenze. “Ho appena licenziato il nuovo regolamento aziendale – continua Antonio Tisci – che riorganizza la struttura. Saranno inseriti i dipendenti di AgroBios di Metaponto nella struttura Arpab. Costruiremo dei piani di sinergia, per evitare di continuare ad essere un ente spezzettato, sull’indicazione della legge regionale numero 1 del 2020 tenendo presente le competenze per materia”.
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Una domanda che si fanno sempre i lucani. La Basilicata può far a meno del petrolio e sostituirla con energie più pulite, penso all’eolico. L’assessorato all’ambiente lavora da tempo per regolamentare gli abusi che anche in questo settore sono tanti. In questo l’Arpab può avere un ruolo centrale? “Non demonizzo il petrolio o l’eolico – conclude Antonio Tisci – dico soltanto che alle attività devono seguire precisi controlli. Il vero problema di questa regione non sono le attività ma la mancanza di controlli. La politica in questa regione è stata sorda e cieca rispetto all’esigenza di fare in modo che il profitto si svolgesse nella massima legalità. Per questo l’Arpab avrà un ruolo centrale”.