Francesco Mancini: “con il progetto esecutivo in sei mesi avremo completato tutto”
Sono passati due anni dal quel fatidico pomeriggio del 29 gennaio 2019. Alle ore 15,15, a Pomarico, in provincia di Matera una frana, qualcuno dice annunciata, sbriciolò diciotto abitazioni, a circa 100 metri dallo storico corso Vittorio Emanuele, lasciando senza fiato un’intera comunità. Per molti fu una frana annunciata dal primo movimento franoso di alcuni giorni prima. Il Sindaco Francesco Mancini ordinò subito gli sgomberi rivelatesi poi efficaci e che salvarono sicuramente delle vite. La Giunta regionale della Basilicata decise l’immediato stanziamento di 160 mila euro per i primi interventi, il mese successivo il Consiglio dei Ministri approvò lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale movimento franoso stanziando le prime somme che ammontarono a circa 700.000 euro. Nell’immediatezza il Sindaco Francesco Mancini presentò agli enti istituzionali preposti una richiesta per affrontare da subito le spese per creare una viabilità alternativa e per l’assistenza alle famiglie sgomberate. Il Governo di allora nomino dei tecnici per effettuare un monitoraggio continuo, che con modernissimi radar cercarono di capire come si stava evolvendo il fenomeno franoso. Sempre nel mese di febbraio, il 12 per la precisione, il Comune comunicava che la frana si era fermata e che la zona rossa non è in fase di ampliamento. Da qui si dava inizio all’idea progettuale verso il ripristino dei luoghi e la tutela delle famiglie che hanno perso le loro abitazioni. Qualche settimana fa è stato approvato lo studio di fattibilità propedeutico all’opera di rimozione delle macerie.
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A due anni da quel tragico evento cosa si è fatto è cosa si farà nel breve e lungo periodo? “Da quel giorno della frana, il 29 gennaio 2019, molto è stato fatto – sottolinea Francesco Mancini, sindaco di Pomarico, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – ma i risultati si vedranno a breve, fra qualche settimana. Solo per ricordare dopo diverso tempo passato a monitorare il luogo dell’evento, si è passato alla redazione di un progetto complessivo di 18 milioni di euro, di cui la Protezione Civile, direttamente, finanziò ben 8 milioni e 200 mila euro distribuiti per la rimozione delle macerie e la messa in sicurezza della parte post rimozione. In tutto questo impegno finanziario è previsto la riapertura di corso Vittorio Emanuele, viabilità importante con il centro storico, con il primo intervento a monte della frana. Nel frattempo alle famiglie interessate è stata riconosciuta l’autonoma sistemazione: un contributo mensile che ha fatto seguito lo stato di emergenza di 24 mesi. Una cifra le 400 e 1000 euro, secondo del nucleo famigliare. Ora per l’anno in corso verranno riconosciuti diversi contributi per l’acquisto di un nuovo immobile”.
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Qualche settimana fa è stato approvato lo studio di fattibilità propedeutico all’opera di rimozione delle macerie. “Con l’approvazione del piano esecutivo si potrà procedere all’appalto per i lavori di sgombero delle macerie – ha precisato Francesco Mancini- con gli abbattimenti dei fabbricati pericolanti. Rimozione e demolizioni che hanno un importo complessivo del progetto di 2.600.000,00 euro”. Quindi tempi per rimozione e ripristino? “Se tutto va bene – conclude Francesco Mancini- in sei mesi avremo concluso tutto”.