Numerose le criticità ambientali registrate da parte degli uomini forestali
Risultati positivi anche per il 2020 per l’attività operativa svolta dai Carabinieri Forestali in Basilicata. I risultati presentati qualche giorno fa presso la sede del Comando Regione Carabinieri Forestali di Potenza, hanno interessato quattro settori di intervento: attività di prevenzione, attività di controllo sulle criticità ambientali, tutela delle aree protette e educazione ambientale. Relativamente al settore della prevenzione, strumento principale per perseguire la custodia della natura, a garanzia del benessere delle generazioni future, l’impegno ha visto lo svolgimento di circa 55.000 controlli, un incremento di circa il 26 per cento rispetto al 2019: controllate circa 17.000 persone, con un incremento addirittura di circa l’80 per cento rispetto all’anno precedente. Per l’attività di controllo sulle criticità ambientali, secondo settore di intervento, ha visto impegnate le pattuglie forestali in ben 22 settori specialistici di intervento, tra i quali i controlli sulle utilizzazioni boschive, sul pascolo, sull’attività ittica e venatoria, sulla raccolta dei prodotti del sottobosco, sugli incendi boschivi.
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Molta attenzione è stata riposta all’attività di controllo sullo smaltimento dei rifiuti, sia quelli afferenti alla pratica agricola, quali gli effluenti di allevamento e le acque di vegetazione dei frantoi, sia quelli afferenti al settore industriale, quali i rifiuti da demolizione, i veicoli fuori uso, gli pneumatici fuori uso e le batterie esauste, sia quelli afferenti al sistema agroalimentare, quali quelli provenienti dalla produzione lattiero-casearia e del vino. Particolare attenzione, i dati del rapporto lo evidenziano, è stata data all’attività di controllo in tema di abusivismo edilizio e di protezione del paesaggio, con particolare riguardo al settore del mini eolico e dei tratturi demaniali di interesse archeologico: denunciate 725 persone, effettuati 110 sequestri penali e 5 arresti. Contestati inoltre più di 2100 illeciti amministrativi per un ammontare di quasi 1.300.000 euro di sanzioni pecuniarie.
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Per la tutela delle aree protette, terzo settore di intervento, in particolare nei parchi nazionali del Pollino e dell’Appennino-Val d’Agri-Lagonegrese, intensa è stata l’attività di monitoraggio della fauna e della flora ivi presenti. Sulle Murge di Sant’Oronzo è stata monitorata la presenza del capovaccaio, uno dei pochissimi luoghi in Italia dove questo uccello nidifica. Nel Parco dell’Appennino lucano – Val d’Agri – Lagonegrese è stato effettuato il censimento delle orchidee presenti. Per quanto riguarda il quarto settore, l’attività di educazione ambientale, È stata svolta molta didattica a distanza, con circa 1400 alunni che sono stati interessati dalle lezioni sui temi ambientali. Il rapporto, infine evidenzia dati positivi per quanto riguarda l’attività di pronto intervento della pattuglia forestali in risposta alle segnalazioni pervenute sul numero telefonico di emergenza ambientale il 1515.