“Un libro frutto di tanti sentimenti che provo quotidianamente”
Sono veramente “Racconti del cuore e ricette dell’anima” quelli narrati della scrittrice lucana, di Ruoti, in provincia di Potenza, Rosanna De Carlo nel suo ultimo libro edito da editricErmes. Appassionata da sempre dai racconti, fossero contenuti in un libro di molte pagine o che si trattassero anche solo di storielle verbali semplici ed i pochi minuti, l’autrice in questo ennesimo impegno letterario-gastronomico di oltre 180 pagine, dà rilievo ad una visione esistenziale fortemente informata ai valori etici, a quelle tradizioni e costumanze che vivono ancora nell’animo e nel cuore della gente di Lucania. Il libro ha una diversa impostazione rispetto al solito con una domanda di partenza: come presentare i ricordi e racconti? La risposta non trova impreparata la scrittrice che in un batter di ciglia si determina sottolineando: semplicemente sedendosi a tavola e gustando alcuni piatti ruotesi con amici e parenti, pranzando o cenando”. Insomma potremo dire che il raccontare dell’autrice lucana è un viaggio nel tempo utilizzando la gastronomia come strumento migliore per rendere le sue emozioni profonde in una sorta di soffio palpabile e coinvolgente.
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Mentre si gusta un piatto tipico lucano, in particolare del suo natio paese, si può ritornare al passato con racconti finanche intrisi di morale che mai sbaglia la dritta via. Racconti costruiti sulla strada della memoria necessari per riprendere il filo del presente e andare verso un futuro chiaro, netto ma composto dall’essenzialità della vita che può trovarsi nelle ricette della nonna che il tempo mai ha usurato. Un libro interessante legato al connubio racconti e ricette che riporta il lettore alla genuina identità storica.Ci sono le orecchiette con ceci e funghi cardoncelli, la pasta ortolana con o senza mare, gli involtini di vitello, pollo, patate, pane e formaggio, le linguine con baccalà, pane e noci, cuculi fritti, la finta trippa, la ciambotta e patate, ma ci sono anche le nenie: quella di zia Rosa o luciucciariell. “Un libro frutto di tanti sentimenti che provo quotidianamente – sottolinea Rosanna De Carlo, raggiunta telefonicamente dalla nostra redazione –tra questi, sempre più spesso, quello della sofferenza, perché verifico il perdersi, del vincolo alla propria appartenenza territoriale, all’educazione alimentare e sentimentale con regole e felicità”.
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Tradizioni, antiche ricette che appaiono, per il tempo contemporaneo, lontani, quasi carta straccia. Il tuo libro vuole essere una testimonianza forte per dire ai giovani che il passato serve per guardare meglio il futuro? “Il presupposto che il nostro passato – continua Rosanna De Carlo – sarà la garanzia per il nostro futuro. Credo fermamente che l’esperienza e le continuità locale possano rappresentare garanzie per il futuro dei nostri giovani”.
Del tuo bellissimo libro c’è un passaggio che ti ha emozionato molto nel raccontarlo? Una ricetta abbinata ad un racconto? “Non credo ci sia un racconto aggiunge Rosanna De Carlo – o una ricetta più forte dell’altra. Però leggendo, a voce alta, il primo racconto, un nodo alla gola ho avuto quando sono arrivata alla “sartasc-n” (la padella). Storia di sofferenza, gioia, povertà, ricchezza che lascio al lettore scoprire”. Dopo aver sfogliato le pagine di questo libro vi verrà da pensare: come fate a dormire la notte se di giorno non vi siete emozionati davanti a un tramonto, se non avete divorato un libro. Leggere fa bene, ma gustare un libro è ancora meglio. Questo l’obiettivo dell’autrice.