Il “Sistema” della Magistratura non può essere scalfito, chi si mette contro viene asfaltato
“La magistratura è una bolla impenetrabile, ma all’interno ci sono le stesse dinamiche a volte opache e gli stessi vizi del mondo esterno, nessuno escluso”. Ancora “i problemi nascono se un magistrato si mette contro la sinistra. Perché il nemico è la “non sinistra”. Di questo vorrei parlare”. Ancora: “De Magistris era all’epoca sconosciuto, non apparteneva a nessuna corrente in modo organico, un cane sciolto che diventa il cigno nero, l’imprevisto che fa andare in tilt il Sistema. Un’inchiesta che coinvolge, il presidente del Consiglio Romano Prodi, oltre al ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella. De Magistris ha ragione quando dice che un’azione punitiva di quel genere nei confronti di un magistrato non c’era mai stata”. Per non parlare del caso del giudice brindisino Clementina Forleo con l’inchiesta dei “furbetti del quartierino” o Bancopoli. C’è di più: “la magistratura vuol farsi trovare pronta ai blocchi di partenza della nuova sfida Berlusconi. Non tollereremo un’opposizione blanda al berlusconismo”. Di più: “ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. Le cose che ho fatto sempre per difendere il Sistema. Sono stato sempre consapevole che all’interno della magistratura ci fosse un determinato clima che riguardava il livello politico”. La Ciliegina: “vede il Sistema non cambia mai, basta aggiornare l’agenda”. A parlare così è Luca Palamara, nel libro –intervista di Alessandro Sallusti- “il Sistema” edito da Rizzoli. Un magistrato che per la prima volta nella storia della magistratura, ex membro del Csm, viene radiato dall’ordine giudiziario. Brillante carriera avviata con la presidenza dell’Associazione nazionale magistrati a trentanove anni, a quarantacinque viene eletto nel Consiglio superiore della magistratura e, alla guida della corrente di centro, Unità per la Costituzione, contribuisce a determinare le decisioni dell’organo di autogoverno dei giudici. Un fiume in piena, quello di Luca Palamara, che racconta con date precise e argomentazione provate il metodo politico di gestione della magistratura con la politica, appunto il metodo Palamara. Data di nascita 16 gennaio del 2008, giorno dell’incontro a Sky con la giornalista Maria Latella e con Francesco Cossiga su una linea telefonica.
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E’ il giorno della frase: “lei ha una faccia da tonno, tonno Palamara”. Incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, Palamara racconta cosa sia il “Sistema” che ha pesantemente influenzato la politica italiana. Dice Palamara: “tutti quei colleghi magistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni molti dei quali tuttora al loro posto che hanno partecipato con me a tessere questa tela erano pienamente consapevoli di ciò che stava accadendo.” Storie politiche, quella di Gianfranco Fini, che lascia il Governo Berlusconi per un accordo con la magistratura (pagina 113), la cosiddetta marcia su Roma del giudice Pignatone (pagina 131) e tanto altro. C’è una strisciata anche di Lucania, quella che si legge a pagina 178, con il nome di Francesco Basentini noto per l’inchiesta su Tempa Rossa sui giacimenti petroliferi, sotto il governo Renzi, ele famose dimissioni dell’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi con l’interrogatorio della Boschi durato all’incirca alcune ore. Ma c’è la bomba Renzi che vuole asfaltare la magistratura. “Eno, non funziona cosi” dice Luca Palamara. Allora il Sistema si mette in moto, precisa Palamara: alla Procura di Genova giaceva una denuncia riguardante due fatture sospette di una loro società dichiarata fallita nel 2014. Il fascicolo era fermo, perché dimenticato tra centinaia di fallimenti? Perché erano i genitori del Sindaco di Firenze che non dava fastidio a nessuno e, anzi, casomai era meglio tenerselo buono.
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Quando Renzi diventa premier e cerca di imporre Gratteri ecco che qualcuno si ricorda di quel fascicolo”. C’è tutto e di più, una realtà al limite della suspense dei migliori gialli. Ma c’è un fondamentale: il “Sistema” è il potere della magistratura, che non può essere scalfito. Dice Luca Palamara: tutti coloro che ci hanno provato vengono abbattuti a colpi di sentenze, o magari attraverso un abile cecchino che, alla vigilia di una nomina, fa uscire notizie o intercettazioni sulla vita privata o i legami pericolosi di un magistrato”. Un libro che fa capire come mentre intorno a noi avvengono cose grandi, il sistema politico della pubblicità ci distrae addormentando le nostre coscienze. Nel film Bianca, Nanni Moretti dice: “continuiamo così, facciamoci del male”.