“Una storia nella quale ho lasciato che i fogli s’impregnassero della mia fantasia”
Ritorna in libreria il giovane scrittore barese Roberto Gassi. Nel 2011 vince la terza edizione del concorso nazionale “Narrando”, con un romanzo di esordio “La Mosca bianca” edito da Albus Edizioni. Nel 2015 pubblica “Tra la panchina e il lampione”. Il 2018 è stato l’anno del suo terzo romanzo “L’uomo con la testa di scarabeo” edizione Les Flâneurs Edizioni, un romanzo con il sapore del giallo. I suoi scritti vogliono andare lontano cercando di cambiare le sue emozioni in parole , scriverle e, forse pensare non tanto al loro senso quanto alla loro cadenza, alla loro musica, alla loro suggestione, per creare sogni. L’ultimo suo impegno letterario, “la foresta delle farfalle monarca”, edito da Les Flâneurs edizioni. Ben 178 pagine, otto capitoli con diversi sottotitoli per raccontare due storie in contemporanea: quella del famoso Erol Ciorba dei suo viaggi e quello di scoprirsi scrittore. In un momento di pausa dai suoi impegni letterari, incontriamo l’autore per due chiacchiere in libertà. Un romanzo diverso dal solito con poco giallo. Perché? “La vera domanda – chiarisce subito Roberto Gassi – è: la fine della storia o il principio? “La foresta delle farfalle monarca” conclude i romanzi che hanno come protagonista Erol Ciorba e un insetto nel titolo e come spirito guida della narrazione, ma è il prequel de “L’uomo con la testa di scarabeo”. Nella “Foresta delle farfalle monarca” la parte thriller è concentra nella storia ambientata nel 1890 in Messico, quindi c’è, per quanto riguarda il resto, ho dichiarato apertamente di non essere un giallista”. Due storie in una, con Erol Ciorba che si scopre scrittore una novità o c’è qualcos’altro? “Un romanzo a doppia lettura – sottolinea Roberto Gassi -in cui i lettori potranno vivere la storia di Erol, dei suoi viaggi di lavoro in giro per l’Europa, le scorribande con Lucien, l’amore per Leila, ma anche il romanzo scritto dallo stesso Erol, al quale si accenna “L’uomo con la testa di scarabeo”.
Una storia nella quale ho lasciato che i fogli s’impregnassero della mia fantasia senza parsimonia nel raccontare di un’eroina messicana, quattro assassini, un vecchio sceriffo in sella al suo altrettanto vecchio maculato e della magia delle farfalle monarca”. Al centro di tutto il racconto questa importante farfalla monarca. Le farfalle che amano fare lunghi viaggi per raccontare un lungo viaggio tra il Messico e la Puglia. Questa è una spiegazione? “Ho scelto le farfalle monarca – conclude Roberto Gassi – perché simboleggiano il viaggio, che in questo romanzo è una parola chiave, un viaggio nella vita e nell’anima di Erol, costantemente in bilico tra amore e scrittura, tra essere un eroe-contro o un malcapitato, il viaggio di 3000 chilometri dal Nord America al Messico, che questi insetti compiono per svernare, succedendosi varie generazioni. Secondo una credenza popolare messicana, nel giorno dei morti, sulle ali delle farfalle monarca, gli spiriti dei defunti ritornano a visitare i vivi”. Si dice che leggere è come parlare con un amico, come esporre le tue idee, come ascoltare le idee degli altri, come uscire a fare una passeggiata sulla spiaggia. La sensazione leggendo Roberto Gassi è proprio questa.