Tifando Picerno, strizzando l’occhio alla storia calcistica del Taranto
Sara una pugliese o una Lucana? Sara il Taranto o il Picerno ad entrare dalla porta principale nell’agone dei professionisti della terza serie per il prossimo campionato di Lega Pro 2021/22? Era l’aprile 2019 quando il Picerno, comune della provincia di Potenza con appena 5.767 abitanti, approdava, con due giornate di anticipo, come un sogno in Lega Pro pareggiando, al Curcio, proprio con il Taranto. Il ruggito della Leonessa, allenata da mister Giacomarro, fu più forte di quello dei tarantini che, pero, sempre ad onore di verità dovettero giocare in dieci per oltre metà match in virtù dell’espulsione di Manzo. Alla fine dell’incontro furono annotati ben sei i cartellini gialli. Oltre 100 i tifosi tarantini al seguito della loro squadra del cuore che dovettero abbassare le bandiere e riporre le loro speranze di promozione in una successiva annata calcistica. Tanto per ricordare e non dimenticare i casi di Favetta, Croce (espulso) e Manzo che finirono in ospedale perché colpiti alle spalle da uno steward. Croce espulso perché avrebbe reagito all’aggressione. Brutta storia e brutto modo di valorizzare lo sport tra il più antico del mondo. Ma domenica appare un’altra storia, tutto si giocherà sul campo sperando sempre nella intelligenza soprattutto dei tifosi. La promozione passa dalla terra di Lucania: il Taranto se la gioca con il Lavello di mister Zeman, alla ricerca della storica scalata verso i playoff, mentre la Leonessa prova a vincere con il Gravina ormai già salvo. Entrambe le formazioni non possono permettersi passi falsi; Taranto più di tutti deve raccogliere tre punti necessari per tranquillizzare i propri tifosi per dire che la terza serie è diventata cosa nostra veramente. Meriterebbero entrambi di ritornare nella vecchia serie C. Il Taranto più di tutti per la storia calcistica che conserva: lo stadio Iacovone, con oltre venti sette mila posti è il terzo impianto più capiente della regione, luogo di tanti ricordi di un calcio professionistico di alto livello con giocatori mai dimenticati come appunto Erasmo Iacovone che morì quel 6 febbraio 1978, nel corso di uno dei campionati di Serie B memorabili nei ricordi dei tarantini. Il Picerno anch’esso meriterebbe di ritornare in Lega Pro, dopo la giusta retrocessione (riconosciuta colpevole, insieme al Bitonto, per illecito sportivo per una passata combine) la squadra dello zio d’America si è saputa rigenerare anche a livello tecnico proiettandosi in un campionato, che tra alti e bassi, e riuscita a trovare la giusta costanza nei risultati, arrivando vicino ai jonici che, probabilmente, per un calo fisico e diversi infortuni, si sono visti, nell’ultimo periodo , rosicare ben otto punti di vantaggio. Come finirà? Si spera in una bella giornata di sport tifando Picerno. Ma se la storia calcistica del Taranto dovesse prevalere saremo contenti per la città che merita un dovuto riconoscimento,non per la società rimasta lontana dal gestire con una dovuta programmazione le sorti del calcio tarantino che merita luce eterna.