Un fatturato di oltre 14 milioni di euro, 12 milioni per il vino e 2 milioni per il comparto agro alimentare
Al Cibus di Parma 2021 (oltre 2mila aziende, ma gli spazi sono ridotti del 25 per cento)presente anche la Basilicata. Al ventesimo salone internazionale dell’alimentazione, le eccellenze lucane, nei padiglioni 6 e 7, hanno avuto la loro vetrina espositiva con ben cinque le imprese lucani che hanno partecipato. Due le aziende agroalimentari della provincia di Potenza : biscottificio Caucci Falcone sas di Falcone Alessandro & c. di Trecchina, dal 1968 offre prodotti da forno sia dolci che salati; Vitis in Vulture soc. coop. arl, impresa vitivinicola di Lavello. Tre , invece, quelle della provincia di Matera: pasticceria Calciano di Tricarico; il biscottificio Laurieri di Matera; Opipan srl , che produce un pane di eccellenza ottenuto con la farina rimacinata di grano duro, lavorato a mano con lievito madre che si propone in tre formati: il cornetto, la ciabatta e tondo.
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Quello degli alimenti e dei vini a marchio di qualità è un settore che tira molto in Italia e nel mondo al quale la Basilicata contribuisce, come ha confermato la presenza al Cibus di Parma con i suoi prodotti a specialità tradizionale garantita e a denominazione controllata e di indicazione geografica ambedue protette. Infatti osservando i dati dell’osservatorio Ismea, istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, e la Cia agricoltori, nel settore dei prodotti Dop e Igp, la Basilicata vale oltre 14 milioni di euro di cui 12 milioni per il vino e 2 milioni per il comparto agro alimentare. Nel dettaglio con un totale di 6 Vini DOP IGP, la Basilicata è la regione numero 18 in Italia per prodotti certificati. Per prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica con un totale di 13 Cibi DOP IGP, è la Regione numero 13 in Italia.
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In estrema sintesi la Basilicata, con un totale di 19 Cibi e Vini certificati DOP IGP, è la Regione numero 17 in Italia per prodotti DOP IGP STG, a cui si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche. Dato dolente, sempre leggendo i dati, appare il settore dell’export made in Basilicata: appena lo 0,1 per cento dell’ammontare complessivo delle regioni del Sud. Su questo tema sia Giannino Lorusso, presidente della Cia di Potenza e Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera, indicano un percorso unico per alzare le percentuali di esportazione: “L’obiettivo centrale è quello di accrescere la fruibilità del territorio e le opportunità occupazionali dei territori rurali attraverso lo sviluppo e il sostegno di attività non tradizionalmente agricole. C’è poi da contrastare efficacemente l’agripirateria: una “rapina” da 7 milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di cui alcune centinaia di milioni di euro solo in Basilicata”.