Le risposte delle personalità intervenute sono state deludenti, ma forse non poteva essere diversamente
Ieri, dopo mesi di lettere aperte e discussioni pubbliche sui giornali, stimolate da chi scrive ed altri gruppi interessati al problema, si è tenuto a Lagonegro un incontro del Consiglio Comunale di Lagonegro con l’Assessore alla Sanità Rocco Leone e il Direttore Sanitario dell’AOR San Carlo Giuseppe Spera. Erano presenti all’incontro pubblico, oltre ai rappresenti istituzionali, il Coordinamento Salute per l’Ospedale del Lagonegrese (che ha pressato fortemente per portare l’argomento Sanità al centro del dibattito locale e regionale), rappresentanti sindacali di categoria e associazioni. La cosa positiva è che, dopo ben due anni e mezzo dall’insediamento della nuova Amministrazione Regionale e MESI di sollecitazione nei confronti dell’Amministrazione di Lagonegro totalmente sorda e dipendente dai dictat potentini, siamo riusciti a vedere L’Assessore e il Direttore Generale nel luogo più consono alla loro funzione, cioè all’incontro con i cittadini, invece che nelle solite foto di inaugurazioni, a volte farlocche come nel caso del reparto di Ortopedia di Lagonegro, inaugurato ma subito richiuso perché incompleto.
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Sarà stata un’emozione talmente forte vedere L’Assessore e il D. G. che i consiglieri di maggioranza hanno perso la voce e non hanno espresso una sola parola sul destino che toccherà alla sanità del territorio lagonegrese e all’ospedale di Lagonegro. La Sindaca è riuscita appena a dire qualche parola di circostanza e a bacchettare i suoi concittadini, mettendosi ovviamente dalla parte dei capi, mentre il consigliere, sempre per l’emozione, non ce l’ha fatta ed è stato costretto ad andarsene. Sono scene forti, che lasciano il segno, come quella in cui due sere prima, la stessa Sindaca urlava a squarciagola contro i propri concittadini perché volevano discutere di Sanità!
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Le risposte delle personalità intervenute sono state deludenti, ma forse non poteva essere diversamente: In merito alla carenza di medici si è detto di aver fatto miracoli, ma evidentemente non bastano, sicuramente non hanno risolto la situazione e non è sembrato che abbiano soluzioni sicure in mano, addirittura si è citato l’istituendo Corso di Laurea di Medicina presso l’UNIBAS per reperire medici (insomma, se ne riparlerebbe tra 6 anni, ad ospedale chiuso!), eppure basterebbe riconoscere l’ospedale di Lagonegro come DEA di primo livello per renderlo attrattivo nei confronti dei professionisti della sanità che, ad oggi, così come i cittadini, si tengono alla larga dal nostro ospedale; per nulla chiari i motivi che hanno portato alla rinuncia della costruzione dell’Ospedale Nuovo in favore della demolizione ricostruzione dell’esistente; una promessa di avvio dei lavori in tempi brevi (ma non certi!), tant’è che non è stato reso noto il cronoprogramma, né è stata fornita documentazione, sebbene fosse questa l’unica vera notizia della serata; nessuna spiegazione su come si potranno eseguire i lavori contestualmente alle attività ospedaliere, evitando incidenti e disagi; un generico impegno a non penalizzare l’ospedale di Lagonegro, che ricorda sinistramente lo “stai sereno” di Renzi a Letta, ma nessuna visione sulla sanità regionale e meno che mai nel Lagonegrese. La scusa è sempre la stessa, ossia i vent’anni di malapolitica (perché non erano loro a governare). Inutile ricordare loro che chi ha governato prima è stato punito ed ha perso, loro amministrano da due anni e mezzo eppure ancora aspettiamo di vederli fare meglio, come promettono da altrettanto tempo. Questo, in estrema sintesi, il bilancio della serata e noi delle risposte di circostanza e delle rassicurazioni paternalistiche siamo stanchi, ma non al punto di mollare. Ci fermino, se ci riescono.
Nota a cura Pina Manzolillo e Salvatore Falabella