A San Severino Lucano un Pollino in miniatura, il museo-laboratorio della fauna minore
A San Severino Lucano non puoi non fare una sosta al Palafrido, il centro multimediale del Pollino, aperto dall’ottobre 2017. In località Mezzana Frido è allocata un bellissimo Museo Multimediale realizzato sul suolo di un antico fornace che produceva manufatti per l’edilizia: mattoni, in genere ed embrici. Un centro multimediale e polifunzionale curato in tutti suoi aspetti dall’architetto Franco Dattoli dove è stata raccolta la storia e le tradizioni non solo del comune di San Severino Lucano ma dell’intero parco nazionale del Pollino.
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Una struttura costruita con sale di proiezioni cinematografiche una sorta di Pollino in miniatura. Attraverso riprese aeree realizzate con un drone, si può ammirare l’intera Valle del Frido con San Severino Lucano e le sue borgate, le sorgenti del Frido, il Santuario Madonna di Pollino, i Mulini e l’archeologia industriale sul Frido, le interviste a cittadini locali su Storia e Tradizioni del borgo, i plastici del territorio. La Sala Proiezioni Cinematografica utilizzata anche come teatro dove è possibile vedere il cortometraggio sul brigantaggio “Il Lupo del Pollino”, basato sulla storia del brigante Antonio Franco e della sua compagna Serafina Ciminelli, prodotto da ETT Spa in collaborazione con West 46th Films. Nei panni del brigante Alessandro Parrello, che firma anche la regia del film. Infine, a tutto ciò si aggiunge una esposizione di opere d’arte in ceramica e il museo-laboratorio della fauna minore. Tanti i percorsi storici da ammirare in particolare l’esposizione delle sculture in terracotta: il lungo percorso evolutivo dell’arte della creta.
Dopo un sali e scendi, curve a gomito, salite a spezzare il fiato per strade strette, si entra in uno spazio di grande emozione, dove la passione lucana vibra come non mai. Una realtà che fa pensare ad una sorte di risorgimento del pensiero e della riflessione. Un luogo lucano promotore di sinergie culturali dove forte è il potere della sensibilizzazione ambientale dove si tocca con mano la ragione del bello e del vero, sicuramente dell’essenziale. Per molti è il tempio della nostra cultura, delle nostre identità, della nostra ragione di vita, del ritorno, del mondo che mai potrà essere dimenticato. Il luogo dove avverti che il tempo è un dono, dove si ritrovano gli sguardi sfuggiti dalle nostre mani, all’interno dei quali, sono conservati i pensieri nobili di una gioventù ancora impregnata dall’odore bello e prezioso di un sugo ben fatto di una domenica di festa patronale. Un luogo come laboratorio del pensare creativo, dove concentrare energie ed esperienze che dallo stato potenziale diventano fattuali nelle forme più diverse dell’arte e del pensiero. Una struttura che va visitata e conservata tra i pensieri della nostra identità lucana. Non è tempo perso ma tutto guadagnato.