Forniva informazioni sulle indagini ad un pregiudicato che era a capo di un clan operante nel Metapontino
La Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura della Repubblica – dopo aver coordinato e diretto articolate e approfondite indagini svolte dalle Squadre Mobili di Potenza e Matera – nella mattinata odierna ha delegato i predetti uffici della Polizia di Stato ad eseguire l’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip Distrettuale di Potenza nel corso delle indagini preliminari, nei confronti di F.M. appartenente all’Arma dei Carabinieri già in servizio nella provincia di Matera.
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Il Militare è stato ritenuto dal GIP del Tribunale di Potenza gravemente indiziato, in concorso con P.V. condannato in primo grado per traffico di stupefacenti e attualmente detenuto – del delitto di cui agli artt.110, 81 cpv, 319 ter, in relazione agli artt. 318, 319 e 321 c.p., per avere ricevuto utilità varie per proteggerlo dalle indagini in corso. In particolare, il Carabinieri è accusato, sulla base dl materiale investigativo raccolto, ritenuto di grave spessore indiziario:
di avere venduto stabilmente la propria funzione di appartenete alla Polizia Giudiziaria, in cambio di continue utilità economichc quantificabili complessivamente in 75.000 euro, ricevuti in occasione di incontri previamente concordati con lo stesso P.V., mediante un fisso mensile quantificabile in 1.200 euro ed in un importo variabile a seconda delle informazioni sulle attività d’indagini e di controllo fornite a quest’ultimo o sulle attività di copertura investigativa e operativa specificamente garantita al medesimo;
di avere, in cambio di introiti e vantaggi economici, garantito stabilmente a P.V. non solo di non essere sottoposto agli arresti in flagranza e sequestri di sostanze stupefacenti. Secondo la contestazione tali fatti sono venivano commessi nell’arco temporale che va dal settembre 2015 al novembre 2019.
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Il Carabiniere è ritenuto gravemente indiziato, ancora, di aver commesso il delitto di cui agli artt. 81 ‘PL’, 61 n. 2, 648 ter 1 del codice penale per avere impiegato la somma complessiva di euro 75.000 – provento della corruzione – in attività speculative, nel settore dei giochi e delle scommesse on line, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme. Infine, è indiziato di aver commesso il delitto di cui agli artt. 81 cpv, 326, comma 1, 61 n. 2, del codice penale per avere, in qualità di appartenente all’Arma dei Carabinieri e violando i doveri inerenti la propria funzione pubblica, rivelato ripetutamente a P.V. notizie e informazioni apprese per ragioni di servizio che dovevano mantenere segrete, al fine di consentire al pregiudicato di procurarsi l’ingiusto vantaggio di riuscire ad eludere in maniera continuativa e per un considerevole periodo di tempo le attività di e i servizi di controlli effettuati sul suo conto da parte dei Carabinieri della Compagnia di Pisticci e delle altre Forze di Polizia operanti sul territorio di Bernalda. E’ stato disposto dal Gip il sequestro preventivo per equivalente delle somme illecitamente percepite dal militare.