“Una situazione insostenibile a cui nessuno ancora è riuscito a porre rimedio”
Allarme cinghiali ancora nel Parco Nazionale del Pollino. Il sindaco di San Paolo Albanese chiede l’intervento delle istituzioni regionali in maniera urgente. “Una situazione insostenibile – sottolinea Antonio Troiano, sindaco di San Poalo Albanese – a cui nessuno ancora è riuscito a porre rimedio. I cinghiali hanno devastato i terreni e le culture del territorio mettendo a dura prova gli imprenditori agricoli locali”. Una situazione diventata preoccupante anche dal punto di vista economico precisa il sindaco di San Paolo Albanese, piccolo centro di appena 232 abitanti in provincia di Potenza. “Il prezzo del grano, dell’orzo e del mais – precisa Mosè Antonio Troiano – è in continuo aumentano tanto che non bastano più le oltre 600 mila euro all’anno che il Parco Nazionale del Pollino mette a disposizione come ristoro per coloro che hanno subito danni. C’è bisogno di un intervento concreto delle istituzioni deputate alla soluzione del problema nel breve periodo”. Nel merito la regione Basilicata lo scorso settembre ha approvato un piano di controllo triennale con l’obiettivo di ridurre almeno del 30 per cento le richieste danni causate alle culture agricole, abbattendo o cercando di catturare il numero maggiore di cinghiali.
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Ma per il Sindaco di San Paolo Albanese questo non è ancora sufficiente. “Gli effetti – conclude Mosè Antonio Troiano – fino ad ora non si sono visti”. Nel frattempo il primo cittadino di San Paolo Albanese punta a prendere in mano la situazione cercando di programmare un tavolo con tutti i 24 sindaci dell’area interessata da questo fenomeno, insieme con gli Assessori regionali all’Agricoltura di Calabria e Basilicata, creare una gestione comune e coordinata. Resta comunque da verificare gli indici di riproduttività della specie vero nocciolo della questione che al momento incide sulle percentuali di abbattimento indicate dalla regione Basilicata.