Il recinto elettrico è una barriera efficace per gli animali. Nato dalla lunga esperienza di Gemi elettronica
La Basilicata e la questione cinghiali. Da tempo gli organi regionali competenti sono impegnati per risolvere questo che è diventato un problema prioritario in alcuni casi di grande emergenza. Il presidente dell’Associazione regionale allevatori di Basilicata, Palmino Ferramosca, a Potenza ha incontrato, assieme al direttore Giuseppe Brillante, i due esponenti della Giunta regionale di Basilicata per un confronto sull’emergenza. “C’è l’impegno da parte degli assessori regionali Fanelli e Leone – ha sottolineato Palmiro Ferramosca – a richiedere ufficialmente la possibilità di consentire la caccia al cinghiale in tutti i periodi dell’anno e per raggiungere questo risultato nei prossimi giorni verrà proposta al consiglio regionale l’approvazione di uno specifico ordine del giorno da sottoporre al vaglio delle assemblee di tutte le Regioni italiane per far modificare la legge nazionale in un momento di emergenza sanitaria”.
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Questione delle ultime ore è la peste suina africana: malattia virale, altamente contagiosa, molto spesso letale, che non si trasmette all’uomo, ma che colpisce esclusivamente i suini ed i cinghiali i quali ultimi sono i principali trasmettitori. Ma non solo, i cinghiali riescono anche a distruggere i terreni di coltivazione. Ma la Gemi Elettronica di Francavilla in Sinni, in provincia di Potenza, azienda nata nel lontano 1983, che da ben 39 anni si distingue per l’alta tecnologia e professionalità nel campo dell’elettronica, ha realizzato una soluzione di alta tecnologia: il recinto elettrico. Una soluzione per contrastare l’azione distruttiva dei cinghiali che distruggono i terreni. Un recinto elettrico, per animali, costituisce infatti una barriera “psicologica” che consente di tenerli all’interno o all’esterno di una determinata area. Il recinto elettrico è stato pensato da esperti tecnici della Gemi Elettronica, con l’intento di porre in essere una situazione di sicurezza: per i terreni, per l’essere umano e per gli animali stessi.
La costruzione del recinto elettrico avviene con il collegamento dell’elettrificatore al filo conduttore; dall’ elettrificatore si fanno partire 2 fili: quello rosso collegato al recinto elettrico e quello nero, alla parte opposta, per la messa a terra. La messa a terra si deve fare con il cavo giallo-verde collegato a 3 paletti zincati posti a 3 metri di distanza l’uno dall’altro e inseriti nel terreno ad una profondità di 80 cm. Dal lato opposto alla messa a terra quindi si parte con il recinto che deve essere fatto a circuito chiuso. I pali del recinto elettrico vanno posizionati ad una distanza di 4 / 5 metri tra di loro. Diversi i modelli presenti per ogni esigenza del cliente.
Si tratta di prodotti richiesti da tempo anche nel Nord d’Italia con contatti di consulenza da parte di Unità Sanitarie del posto. L’ultima richiesta, fanno sapere dagli uffici commerciali, è avvenuta da parte dell’Unità Sanitaria del Piemonte.
L’azienda è presente su tutto il territorio nazionale, con filiali anche in Romania e Germania. La Lunga esperienza di Domenico Giangreco, titolare dell’azienda, da molti anni guida l’associazione degli artigiani del luogo e l’imprenditore, simbolo delle lotte per la realizzazione dell’area Pip, ha permesso alla Gemi di sviluppare non solo un patrimonio di competenza fondamentale per migliorare standard di efficienza e qualità, ma anche di capire le esigenze del cliente.