Cingolani: “truffa a spese di imprese e cittadini”. Controlli a campione ai distributori anche in Basilicata
A fronte dell’aumento del prezzo di gas, energia elettrica e carburanti, la Procura di Roma ha aperto una inchiesta. Gli accertamenti sono stati affidati al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza. Al momento il procedimento è a carico di ignoti e le indagini sono finalizzate a “verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili.
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Nei giorni scorsi il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, aveva definito l’aumento dei prezzi del carburante “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”, usando termini come “ingiustificato” e “speculazione”. E se il prezzo del gas è aumentato già da qualche mese – da tempo si parlava di stangate sulle bollette e della necessità per l’Italia di investire nel raggiungimento di una quantomeno parziale autonomia energetica. La guerra in Ucraina ha fatto precipitare la situazione ed il clima di incertezza ha infatti aperto la strada alle speculazioni del mercato cui si è riferito Cingolani, causando nette oscillazioni dei prezzi e mandando in tilt le Borse.
Sui rincari ha presentato un esposto anche il Codacons, ecco anche perché la procura di Roma ha deciso di aprire un’inchiesta. È previsto che i controlli si allarghino a campione anche ai distributori di carburante che anche negli ultimi giorni hanno affisso cartelli in cui il prezzo al litro ha inesorabilmente superato il tetto dei due euro, con conseguenti code chilometriche a quei distributori che lo tengono più basso di qualche centesimo. In parallelo le indagini si estendono anche a verificare eventuali truffe o ulteriori rincari applicati dai singoli distributori per speculare sulla situazione.