La maggioranza tra l’incudine e il martello. Niente soccorso da IV e mozione di sfiducia. Il voto anticipato sarebbe un errore
Braia e Polese di Italia Viva smentiscono l’ipotesi di un soccorso al governatore Bardi. Margiotta indirizza Trerotola verso il no attraverso un tweet commentando la crisi regionale e la mozione di sfiducia presentata da Pd-M5S contro il presidente Bardi. Sono certo che Carlo Trerotola – che conosco come persona leale e corretta – voterà in Consiglio in modo omogeneo alla coalizione di centrosinistra che lo ha designato, candidato e sostenuto alla carica di presidente» infatti scrive.
Se da una parte il PD e il Movimento cinque stelle avanzano una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta regionale ai sensi dell’art. 53 dello Statuto, d’altra parte i nodi interni del centro destra stringono la corda sempre di più al collo dell’attuale consiglio regionale.
Seppur tra l’incudine e il martello l’auspicio resta una magistrale mediazione. Fondamentale infatti, per il bene dei lucani e non delle poltrone come qualcuno maligna, resterebbe per Bardi trovare un punto d’incontro risolutivo nella maggioranza. Se il centrodestra non scioglierà i suoi nodi interni quanto prima appare infatti sempre più concreta la possibilità del voto anticipato a discapito delle delle imprese, della progettualità già in campo, delle famiglie lucane, le quali invece di avere risposte e supporto in un’epoca già di per sé delicata e critica, si troverebbero anche davanti ad una nuova campagna elettorale.
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“Nonostante l’ennesima poca considerazione riservata ai Consiglieri di Fratelli d’Italia dal Presidente Bardi in occasione dell’ultima seduta del Consiglio regionale, allorquando ha abbandonato l’Aula nel mentre il nostro capogruppo Tommaso Coviello stava iniziando il proprio intervento per spiegare le ragioni che hanno portato Fratelli d’Italia all’opposizione, abbiamo deciso, come gruppo consiliare, di non sottoscrivere, per il momento, la mozione di sfiducia presentata ieri da Pd e M5s in quanto attendiamo segnali inequivocabili dal Presidente Bardi di ricomposizione politica del centrodestra uscito vittorioso dalle elezioni nel 2019”. Afferma il consigliere regionale e coordinatore regionale di FdI, Piergiorgio Quarto, precisando che questa posizione sarà mantenuta fino alla data di convocazione del prossimo Consiglio regionale, ancor più oggi considerato il nuovo assetto interno del partito e ricordando che il Presidente ha solo dieci giorni di tempo per la convocazione del Consiglio per affrontare la questione, dal momento della presentazione della mozione di sfiducia.
Gli attuali scenari, chiaramente instabili, necessitano di cambiare. La fragilità del momento storico che il Paese vive richiede forte stabilità e coesione politica anche a livello regionale, la guerra e le sue conseguenze, seppur solo economiche iniziano a pesare, il Pnrr incalza, ma bando alle illusioni, non può e non sarà il voto a dare risoluzioni, anche perché tra i litiganti il rischio reale oggi è che a vincere non siano i lucani ma l’astensionismo.