Domani e domenica 27 marzo visite in luoghi inaccessibili o poco conosciuti della regione
Sabato 26 marzo a domenica 27 ritornano anche in Basilicata le giornate FAI di primavera. L’edizione del 2022,compie trenta primavere, resta occasione per rinsaldare i valori del vivere civile testimoniati dal patrimonio culturale con la visita a luoghi poco conosciuti o ancora inaccessibili. La Basilicata come al solito è interessata da nord a sud, in provincia di Potenza e nell’ampio territorio materano. La val d’Agri avrà come punto di riferimento Moliterno e Montemurro dove, in quest’ultimo borgo, il percorso Fai interesserà i frantoi, con la presentazione in anteprima del progetto di realtà aumentata – ancora in corso di attuazione – dedicato agli antichi frantoi montemurresi in un fluido percorso tra antiche tecniche e tecnologie molitorie e attuali tecniche informatiche e tecnologie multimediali. A Moliterno l’attenzione verrà rivolta al Bosco Faggetto, riconosciuto sito di interesse Comunitario e successivamente Zona Speciale di Protezione. La Riserva, una piccola area protetta istituita dal Comune di Moliterno, interamente compresa nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, ha un’estensione superiore ai 300 ettari, per morfologia e clima rappresenta il luogo ideale per favorire la biodiversità floristica. Poi Brindisi di Montagna, con il suo parco storico della Grancia, tra i più importanti parchi storici rurali dell’area lucana, un’antica badia dedicata a San Demetrio. A Castronuovo Sant’Andrea si potrà visitare il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, organizzato secondo un criterio inedito, si sviluppa lungo un percorso espositivo itinerante tra i vicoli del rione più antico del paese, il quartiere Manca. A Rivello l’attenzione sarà rivolta al Complesso Monumentale di Sant’Antonio, nato a seguito dei movimenti basiliani dell’XI e XII secolo, poi abitato dai benedettini e dedicato a Santa Rosalia.
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Un salto a Filiano per uno sguardo a Riparo Ranaldi, Riserva Antropologica Statale “I Pisconi”. Istituita dallo Stato nel 1972, la riserva antropologica e Naturale “I Pisconi”, si presenta come un bosco fitto di vegetazione, di circa 150 ettari. A Matera si potrà visitare il Villaggio neolitico di Murgia Timone. ubicato nella omonima località sull’altopiano roccioso della Murgia, nel cuore del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano; i Palazzi storici del Conservatorio di Musica “E.R. Duni”, fondato nel 1965 dal Maestro Nino Rota, un’istituzione culturale fortemente radicata nel tessuto storico materano. A Bernalda si potrà visitare Tempio di Hera, già “Cattedra” di Pitagora, in Megale Hellas, oggi gestito dalla direzione Regionale Musei Basilicata. Fu edificato nel VI secolo a.C. accanto al fiume Bradano, su ciò che rimaneva di un villaggio neolitico, a circa 3 km dall’antica città di Metaponto. Altro luogo materano ricco di storia, Tursi con il suo storico Santuario di Santa Maria d’Anglonache sorge su un colle che domina la vallata sottostante tra i fiumi Agri e Sinni, a circa undici chilometri dal centro abitato. La chiesa, che prende il nomedell’antica città romana di Anglona sorta in quest’area tra il VII e VIII secolo d.C., è a croce latina con il portale di ingresso sormontato da un arco in tufo decorato con bassorilievi raffiguranti l’Agnello e i quattro simboli degli Evangelisti. Ricca di affreschi al suo interno la cattedrale è uno dei maggiori esempi di stile romanico in Basilicata.