Realtà complessa caratterizzata dalla cointeressenza sul territorio di gruppi di diversa provenienza
In Basilicata la criminalità è sempre più forte, pervasiva e punta anche su droga ed estorsioni. Presentata al Parlamento la relazione della Direzione Investigativa Antimafia sul primo semestre 2021, dove relativamente alla Basilicata, viene evidenziata una realtà complessa caratterizzata dalla cointeressenza sul territorio di gruppi di diversa provenienza geografica anche extra-regionale e straniera. Narcotraffico, estorsione e infiltrazioni criminali nelle amministrazioni pubbliche e nel tessuto economico senza escludere la parte relativa al traffico di armi. Queste i principali punti che emergono nella descrizione della malavita organizzata lucana che, a dire della DIA, continua rigenerarsi con l’inserimento di nuove leve. Nella relazione si legge: “l’attività delinquenziale privilegiata resta quella del narcotraffico nella quale le organizzazioni criminali trovano anche ampi spazi di cooperazione. Per quanto attiene al mercato della droga la Basilicata resta infatti un territorio in cui convergono, per posizione geografica, gli interessi delle diverse organizzazioni mafiose”.
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La pressione esercitata sul territorio dalle organizzazioni criminali , si legge nella relazione, “ continua a manifestarsi anche attraverso innumerevoli episodi di minacce, intimidazioni e danneggiamenti realizzati tra l’altro attraverso l’esplosione di ordigni artigianali e mediante incendi spesso commessi ai danni di rappresentanti delle istituzioni, dipendenti pubblici e imprenditori replicando forme tipicamente mafiose volte a condizionare gli enti locali e inquinare l’economia del territorio”. I dati della relazione indicano come nel primo semestre del 2021, ben 16 sono stati i provvedimenti emessi nei confronti di quello che resta dei Basilischi che continuano a lavorare a stretto contatto con organizzazioni mafiosi di Puglia e Calabria. Un potere intimidatorio da parte dei sodalizi. evidenzia la relazione, si è manifestato con invio di lettere minatorie un magistrato e a un sindaco pro tempore di Lauria. Ben 2307 le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette riconducibili alla criminalità organizzata.
La relazione specifica in maniera approfondita la dislocazione geografica dei vari potentati criminali. In provincia di Potenza i Martorano- Stefanutti, i Rivezzi tra Potenza e Pignola; nella zona del Vulture i Di Muro –Delli Gatti e Cassotta. Nel Materano si legge nella relazione “gli interessi sono naturalmente sul turismo e sull’agricoltura che sono le due vocazioni economiche del territorio in questo si è particolarmente distinto il clan Schettino che è un’organizzazione mafiosa come riconosciuto almeno fino ad ora dalla Cassazione”.
Una relazione fitta di dati e operazioni portate a termini che a conclusione della specifica disamina (pagina 258) evidenziano come nell’ambito delle azioni di controllo ed accertamento degli illeciti connessi con i finanziamenti pubblici a sostegno degli investimenti nell’economia, si segnala, tra le tante, l’operazione “La Terra”: “un collaudato sistema per frodare la pubblica amministrazione”. Le indagini e gli accertamenti finanziari hanno evidenziato, scrivono gli investigatori: “irregolarità su alcuni rapporti di natura economico-patrimoniale intercorsi fra vari proprietari di terreni e società agricole delle province di Matera, Taranto e Bari con un ente pubblico del mercato agroalimentare locale”.