Organizzata da LIPU Puglia e Calabria, Italia Nostra Senisese-Pollino, Wilderness Italia e Gruppo Lupi San Severino
Nello scenario del romitorio del Beato Giovanni da Caramola, a ridosso delle gole del Fiume Frido, si è svolta l’iniziativa di sensibilizzazione per ribadire il NO alla centrale idroelettrica sul Frido. Un progetto approvato nel 2013 dalla Regione Basilicata, Ente Parco e comuni con una ferma opposizione di associazioni e cittadini. L’iniziativa, svoltasi sotto forma di passeggiata- presidio, è stata organizzata da LIPU Puglia e LIPU Calabria, Italia Nostra Senisese-Pollino, Wilderness Italia e la locale associazione Gruppo Lupi San Severino, per mettere in risalto la bellezza paesaggistica e l’integrità naturalistica dell’habitat del fiume Frido, che verrebbero irrimediabilmente compromesse con la costruzione della centrale. Il progetto, secondo gli organizzatori dell’iniziativa, prevede la costruzione dell’edificio della centrale in cemento armato, di dimensioni pari a 14,9metri per 11 metri ed una altezza di 6,23 metri nonché una vasca di restituzione di 2 per 2 metri sempre in cemento.
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A questo farebbero seguito degli sbancamenti lunghe le stradine sterrate come precisato da Saverio De Marco, delegato regionale AIW (Associazione Italiana Wilderness), presidente Gruppo Lupi San Severino Lucano e guida Ambientale Escursionistica: “non solo, ma anche nel sito di costruzione dell’edificio della centrale. Vi è stato diciamo un “assaggio” con la devastazione operata nel tratto di fiume molto più a monte, tra San Severino e Falascoso, dove si dovevano realizzare le vasche di raccolta e far passare la condotta idrica. Spianamenti, sbancamenti anche di decine di metri, distruzione del bosco ripariale, occlusione del letto del fiume con i detriti di scavo”. Ma il punto su cui Saverio De Marco punta l’attenzione è che la Centrale sottrarrebbe la risorsa idrica vitale: “comportando un’alterazione dei cicli biologici dell’habitat fluviale, in una fase in cui l’acqua nei nostri fiumi è sempre di meno a causa della siccità e di captazioni preesistenti”. Una Centrale a cui si continua a dire No da oltre nove anni comporta più danni che vantaggi: sicuramente anche per il tratto di fiume delle Gole e del Romitorio del Beato Giovanni da Caramola, ricadente nel comune di Chiaromonte. Per capire tutto ciò basta farsi una passeggiata fino al Frido. Altro che centrale idroelettrica, le Gole della Bassa Valle del Frido meriterebbero di essere inserite in un’Area Wilderness ufficialmente istituita dai comuni interessati”. Un’area con una grande biodiversità è per il valore paesaggistico ambientale, storico e religioso, dovrebbe essere maggiormente tutelata facendola diventare un’attrazione turistica. In sintesi il pensiero degli organizzatori dell’appuntamento.